sabato 30 ottobre 2010
Giornata densa di polemiche politiche sul caso Ruby. Le opposizioni, dal Pd all'Udc, chiedono apertemente le dimissioni del premier. La difesa di Berlusconi: «Mi fu chiesto di aiutare una ragazza che rischiava di finire in carcere o in comunità». Famiglia Cristiana: «Premier malato, fuori controllo». È polemica.
- Maroni: in questura lavoro regolare
- La ragazza: Silvio mi ha solo aiutato
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Giornata ancora densa di polemiche politiche per il presidente del Consiglio, alle prese con il "caso Ruby", la minorenne marocchina che ha parlato di feste ad Arcore e che Silvio Berlusconi sostiene di aver voluto aiutare in un momento difficile. E sabato ha parlato anche Ruby, che si trova a Genova: «Con il premier Berlusconi c'è stata conoscenza e non amicizia. Perché io do molto valore all'amicizia e non posso definire amico chi ho conosciuto solo per una sera».Sul fronte giudiziario, si è appreso che il pm dei minori di Milano Annamaria Fiorillo, che era di turno il 27 maggio scorso quando Ruby venne fermata e portata in Questura, diede disposizione affinché la ragazza venisse collocata in una comunità protetta in attesa dell'intervento del Tribunale per i minorenni. Quella sera il pm Fiorillo, contattato più volte dalla Questura, dispose innanzitutto di compiere accertamenti su chi fosse la ragazza, sprovvista di qualsiasi documento di identità. Documento che, nonostante le ricerche nell'appartamento che la giovane aveva detto di aver condiviso con l'amica che l'ha poi denunciata, non venne trovato. Vennero però prese le impronte di Ruby e si riuscì a risalire ai suoi dati anagrafici e a scoprire anche che il responsabile di una comunità in provincia di Messina dove doveva trovarsi, aveva denunciato la sua scomparsa. Vista la situazione il pm quella notte allora decise che la ragazza dovesse essere protetta e quindi collocata in una comunità. Invece andò in un altro modo: il magistrato più tardi venne avvisato che era arrivata una telefonata con cui si avvertiva che la ragazza era la nipote di Mubarak e che sarebbe arrivato a prenderla un «consigliere ministeriale presso la presidenza del Consiglio dei ministri», è scritto negli atti.Sul fronte politico, l'opposizione ormai chiede a viso aperto le dimissioni del premier: Rosy Bindi, presidente del Partito democratico, dice che «Silvio Berlusconi se ne deve andare via, subito» e che se «non arriveranno delle auspicabili dimissioni», la soluzione andrà «trovata in Parlamento» con uno strumento che il Pd e le altre opposizioni dovranno individuare». E Bersani aggiunge: «Berlusconi non può stare un  minuto di più in un ruolo pubblico che ha indecorosamente tradito». Leoluca Orlando, portavoce dell'Italia dei Valori,  «sente il dovere di chiedere scusa al presidente egiziano per l'indegno comportamento di un indegno Berlusconi», mentre il leader dell'Idv, Antonio di Pietro, ribadisce che Berlusconi si deve dimettere: «Se non vuole farlo per gli italiani, lo faccia per se stesso, perché ha bisogno di curarsi». Il segretario dell'Udc Lorenzo Cesa commenta: «Il governo ormai naviga al buio esi occupa di tutto tranne dei problemi degli italiani. In queste condizioni meglio non perdere tempo e aprire una fase politica nuova: per questo chiediamo le dimissioni del governo, nell'interesse del Paese ma anche dello stesso centrodestra, che ha vinto le elezioni e non può che subire un grave danno da una situazione di paralisi di questo tipo. Si abbia il coraggio di staccare la spina, che è meglio per tutti».Difende il premier Daniele Capezzone, portavoce del Pdl, che sostiene che «l'attacco della sinistra contro Silvio Berlusconi sul piano personale, privato e del gossip produce due effetti negativi per il Paese e per la sinistra stessa: da una parte, fomenta l'odio di alcune minoranze; dall'altra, da un punto di vista elettorale e di credibilità politica, si risolve in un boomerang, perché gli italiani vedono la differenza tra un Governo che cerca di concentrarsi sulle questioni concrete e un'opposizione dedita a guardare dal buco della serratura le stanze di Arcore». Fabrizio Cicchitto, capogruppo del Pdl alla Camera, sostiene che «lo scandalo autentico della vicenda di Milano, su cui è stato steso un pudico silenzio, è costituito dalla clamorosa violazione del segreto istruttorio». «È troppo chiedere di essere coerenti a tutti quelli che fino a ieri si indignavano contro i liquami della macchina del fango? È troppo chiedere a tutti i magistrati di seguire gli stessi metodi e lo stesso stile adottato dai colleghi di Roma? È troppo chiedere all'opposizione di rinunciare ad alimentare campagne scandalistiche e di concentrarsi sul confronto politico nell'interesse del Paese?», è la richiesta del ministro dei Beni Culturali e coordinatore nazionale del Pdl, Sandro Bondi. Un altro ministro, Stefania Prestigiacomo, rivolge con una nota solidarietà a Berlusconi «per l'ennesimo attacco di fango mediatico che sta subendo».BERLUSCONI: «IO AGGREDITO, DA ME NESSUNA PRESSIONE»Silvio Berlusconi non accusa il colpo. Parla anzi di «balle colossali», di soliti «attacchi della sinistra». E in suo aiuto, sulla vicenda di Ruby rubacuori che lo chiama in causa arrivano, in qualche modo, le versioni dell’allora questore di Milano Vincenzo Indolfi, (che esclude di esser stato costretto a violare la legge dalla telefonata di palazzo Chigi) e della stessa ragazza, che parla di mera assistenza ricevuta dal premier. Resta aperta però l’inchiesta per favoreggiamento della prostituzione, che coinvolge il manager dei vip Lele Mora, il direttore del Tg4 Emilio Fede e forse anche il consigliere regionale del Pdl Nicole Minetti. Proprio la Minetti si era offerta per accogliere, una volta rilasciata dalla questura, la ragazza marocchina. Che fra pochi giorni sarà maggiorenne e potrà richiedere probabilmente un permesso di soggiorno a fini di giustizia, cioè per rispondere in giudizio.Ma la questione insegue il premier negli impegni istituzionali e tiene banco anche a Bruxelles, alla conferenza stampa doopo il Consiglio europeo. «Leggo sorridendo tutte le balle dei giornali - dice - ma non devo chiarire a nessuno. In casa mia entrano solo persone perbene». E la telefonata alla questura per intercedere per la ragazza accusata di furto? «Non ho influenzato nessuno» assicura il premier. Conferma però di aver parlato con «una persona che si è rivolta a me per dare un aiuto a una persona, perché non fosse consegnata alle carceri o a una comunità», e sembra riferirsi proprio alla Minetti, che è stata la sua igienista dentale. «Mi aveva rappresentato un quadro di vita a dir poco tragico, l’ho aiutata. Tutto qui», spiega Berlusconi. E difende a tutto spiano la sua buona fede: «Ogni giorno compio uno sforzo disumano per respingere gli attacchi. So chi c’è dietro. C’è una volontà precisa di aggressione. Ma gli attacchi mi rafforzano». Si sfoga: «Faccio una vita terribile. Lavoro fino alle due e mezzo di notte, mi arrivano i giornali, li leggo e non resto di buonumore. Poi, la mattina alle 7 e mezzo sono in piedi». Quindi, si giustifica così: «Se ogni tanto sento il bisogno di una serata distensiva come terapia mentale, nessuno alla mia età mi farà cambiare stile di vita del quale vado orgoglioso. Sono un ospite unico, direi irripetibile, gioioso e pieno di vita: amo la vita e – ribadisce – le donne». Non trascura neppure il "bunga bunga", ultimo tormentone del gossip politico. «È una vecchia storiella di tanti anni fa che mi ha fatto ridere molto. Anche stavolta mi ha fatto ridere», assicura.Berlusconi aveva già risposto nella notte, rientrando in hotel, a Bruxelles, ai giornalisti che lo braccavano. «Ho solo segnalato che c’era una persona che si proponeva per l’affidamento. Ma la sinistra ha un motto ben preciso "un attacco al giorno leva Berlusconi di torno". Temo che saranno delusi».Ma il Pd è orientato a chiedere le sue dimissioni. Enrico Letta parla di «comportamento disgustoso», e lascia intendere che l’argomento usato sarà, soprattutto la pressione sulla questura: «In nessun Paese occidentale sarebbe concesso a un presidente del Consiglio», dice il vicesegretario del Pd. Antonio Di Pietro fa sapere che l’Idv ha già pronta la mozione di sfiducia, anche se attende ancora la versione dei fatti che il ministro Roberto Maroni ha assicurato che fornirà, mercoledì, alla Camera. L’Udc sceglie invece il profilo basso. «La vita privata – insiste, però, per il Pdl Gaetano Quagliariello – dovrebbe essere considerata tale». Angelo PicarielloFAMIGLIA CRISTIANA: PREMIER MALATO, FUORI CONTROLLO. È POLEMICA«Veronica Lario «lo aveva già segnalato»: Berlusconi è in «uno stato di malattia, qualcosa di incontrollabile». Ed è «incredibile che un uomo di simile livello non abbia il necessario autocontrollo», come pure «che il suo entourage stia a guardare». È quanto afferma il settimanale "Famiglia Cristiana" in un commento pubblicato ieri sul suo sito internet, secondo cui le testimonianze esistenti a riguardo della vicenda della giovane Ruby, «alcune opinabili ma altre, ahimè, documentate», creano «un duplice ordine di problemi». Il primo di tipo «politico», riguardante la «credibilità, meglio ancora la dignità, dell’uomo che governa il Paese»; l’altro di livello «personale», ovvero «la condizione che già la moglie aveva pubblicamente segnalato». Si tratta, si legge nell’articolo, di «uno stato di malattia, qualcosa di incontrollabile anche perché consentito, anzi incoraggiato, dal potere e da enormi disponibilità di denaro». Immediata e dura la reazione del Popolo della libertà. Il portavoce Daniele Capezzone ha parlato di «insulto», di «violenza verbale» e di «criminalizzazione morale». Mentre secondo uno dei tre coordinatori nazionali del partito, Sandro Bondi, si sono superati «i limiti della correttezza professionale e della rispettosa prudenza», che «impone di non trarre conclusioni abnormi e volgarmente offensive» in base «a notizie già smentite e ritenute infondate».
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