mercoledì 18 maggio 2016
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SAVONA «I o sono tranquillo e ho fiducia nell’operato della magistratura». Con poche e chiare parole, rilasciate ad Avvenire, il cardinale Domenico Calcagno commenta la vicenda che, secondo quando riportato ieri da Il Secolo XIX, lo vedrebbe iscritto nel registro degli indagati dalla procura di Savona per concorso in malversazione relativamente alla gestione dell’Istituto per il sostentamento del clero della diocesi ligure. Sempre secondo il quotidiano genovese, per il sostituto procuratore Cristiana Buttiglione, l’attuale presidente Apsa (Amministrazione del patrimonio della Sede apostolica), vescovo di Savona-Noli dal 2002 al 2007, avrebbe avallato la strategia adottata dall’allora presidente dell’Istituto don Pietro Tartarotti e dal suo vice Michele Baldi, anche loro indagati per malversazione assieme a Gianmarco Baldi, figlio di Michele. Sarebbero stati gli stessi vertici dell’Istituto centrale a far emergere alcune problematiche: dopo le dimissioni di Tartarotti e Baldi, tre anni fa, l’attuale vescovo Vittorio Lupi ha nominato un nuovo consiglio passando anche per una fase di commissariamento dell’ente. Interpellato da Avvenire, l’avvocato Simone Mariani, che assiste l’Idsc savonese, ha affermato che «con riferimento alle note recentemente apparse sui quotidiani in merito alla indagine per irregolarità amministrative e malversazione in capo ad amministratori dell’Istituto diocesano per il sostentamento del clero di Savona, l’ente mio assistito prende atto della notizia e non può che confidare pienamente nella magistratura». Tutto questo, prosegue il legale, «anche in un’ottica di completa trasparenza e disponibilità, princìpi che contraddistinguono l’ente e la diocesi sulla via tracciata dal vescovo Lupi». © RIPRODUZIONE RISERVATA
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