giovedì 9 febbraio 2017
Il premier sulla Brexit: «Negoziato non sarà semplice, ma non abbiamo alcun interesse a un negoziato distruttivo tra Ue e Regno unito». Impegno della Gran Bretagna sui flussi migratori
(Ansa)

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"Sappiamo che non sarà un negoziato semplice. Sappiamo che dovremo affrontarlo in modo amichevole e costruttivo. Non abbiamo nessun interesse a un negoziato distruttivo tra Ue e Regno unito". E' un messaggio di distensione quello che il premier Paolo Gentiloni porta a Londra all'omologa britannica Theresa May. Un messaggio che la May apprezza. Nel corso della conferenza stampa congiunta, infatti, rigrazia "per i colloqui costruttivi". E annuncia: "Abbiamo gettato le basi per continuare i forti rapporti tra i nostri Paesi" che proseguiranno "insieme per l'agenda del G7, in Consiglio di sicurezza dell'Onu e per un nuovo partenariato con l'Ue".

Appena una puntualizzazione - da parte di Gentiloni - sul fatto che "Italia e Regno Unito hanno un interesse reciproco nel rassicurare i nostri concittadini italiani che vivono nel Regno Unito e britannici che vivono in Italia sul fatto che i loro diritti acquisiti saranno rispettati e trattati in condizioni di reciprocità, quindi trattati bene". Ma poi sintonia persino sulla Russia. Lei dice: "Sull'Ucraina la Gran Bretagna è preoccupata dalle azioni destabilizzanti della Russia e per il deteriorarsi della situazione umanitaria. La comunità internazionale deve continuare a mantenere le sanzioni alla Russia fino al compimento dell'accordo di Minsk". E lui, incalzato dai cronisti: "Per essere chiari, da parte della presidenza italiana non c'è alcun invito a Putin a partecipare al G7 di Taormina. C'è l'esigenza, mentre manteniamo una posizione ferma sui principi, di fare ogni sforzo possibile sul dialogo. Ma questo non ha a che fare con prospettive di invito che al momento non mi paiono assolutamente realistiche".

Lo scambio consente a Gentiloni di incassare un appoggio sul tema che più gli sta a cuore, i migranti: "Gran Bretagna e Italia continueranno a lavorare insieme e spero che con la presidenza italiana del G7 avremo un nuovo approccio sui flussi migratori", dice May. E Gentiloni ribatte: "Lavoreremo insieme per stabilizzare la Libia, ho molto apprezzato il sostegno di Londra e dell'Ue all'intesa raggiunta. Si tratta di una intesa iniziale, sulla quale bisogna costruire e non alimentare illusioni. Ma l'appoggio di Londra e dell'Ue è molto importante". Poi annuncia che il Cdm in programma domani a palazzo Chigi "affronterà il tema di nuove misure e norme sull'immigrazione".

Ma il pomeriggio londinese è anche l'occasione per un intervento alla London School of Economics, dove il premier lancia il suo ammonimento: "Senza un approccio a lungo termine sulla migrazione basato sui cambiamenti demografici nelle nostre società e sugli sviluppi nel mondo intorno a noi, l'Europa perderà l'opportunità di essere una alternativa credibile ai politici dei muri. Dobbiamo contrastare la tratta degli esseri umani, difendere i diritti dell'uomo e proteggere i nostri cittadini e i nostri confini. Nello stesso tempo dobbiamo affrontare le cause alla radice della migrazione".

E conclude: "Da ragazzo amavo moltissimo il rock inglese. Uno dei gruppi che mi piacevano di più erano i Clash e una delle loro canzoni che mi piacevano di più era 'London calling'. Ma oggi anche Parigi chiama, anche Roma, anche Berlino".

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