mercoledì 22 maggio 2013
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Una cella di 23,09 metri quadri per 9-10 detenuti. Poi un’altra di 24,58 per altrettanti carcerati. Infine il "miglioramento" con una cella di 9,09 ma per solo 3 detenuti. Sono quelle che hanno ospitato uno dei detenuti che hanno fatto ricorso. Prima casa circondariale e poi casa di reclusione, sempre a Padova. Per 9 giorni ha avuto a disposizione 2,43 mq, per altri 122 è salito a 2,58, per passare a 3,03 col cambio di carcere. Nel primi due casi, scrive il Tribunale di sorveglianza di Venezia, «nettamente al di sotto del limite vitale di 3 mq come stabilito dalla Corte europea dei diritti dell’uomo». Ancor più ridotto per la presenza di 7 armadietti. Ma anche nel terzo caso il limite è ulteriormente abbassato dalla presenza di 3 armadi grandi, scendendo a 2,83 mq a detenuto, come calcola con precisione il Tribunale.Ancora peggiore è la descrizione della Casa circondariale San Quirico di Monza. L’istituto, scrive il Tribunale di sorveglianza di Milano, «aperto nel 1992, comprende 16 sezioni ordinarie (di cui due inagibili), ciascuna composta da 25 camere detentive previste, nel progetto originario, per una sola persona, ma in cui sono state alloggiate, sin dall’apertura, due persone; successivamente – prosegue la descrizione –, dal 2008, l’elevata presenza di ingressi ha determinato l’utilizzo della terza branda di tipo pieghevole». O anche «un materasso a terra». Il detenuto preso in esame «si trova ubicato nella sezione 7 del circuito AS3 ove sono presenti 25 stanze» ma ne sono «occupate solo 12, in cui sono sistemati complessivamente 35 ristretti, in quanto le altre risultano inagibili per carenze strutturali dovute all’infiltrazione dell’acqua piovana». La cella misura 11 mq e quindi, teoricamente, lo spazio disponibile per ciascun detenuto è di 3,30 mq. Ma, aggiunge il Tribunale, «considerando l’ingombro della limitata mobilia messa a disposizione, lo spazio disponibile è di gran lunga inferiore ai 3 mq». Mobilio peraltro «insufficiente», denunciano i giudici, al punto che «la branda pieghevole è posizionata (quando è chiusa) al lato del muro lasciato libero e non sotto il letto in quanto è occupato da tre sacchi di vestiti e scarpe». Inoltre nel bagno (senza finestre né acqua calda) non ci sono suppellettili «tanto che i detenuti hanno realizzato delle rudimentali mensole con pacchetti di sigarette aperti e attaccati al muro ove posizionare sapone e spazzolino da denti».
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