domenica 30 luglio 2017
Gli effetti sono raddoppiati rispetto agli anni 80. E i giovani non si rendono conto dei rischi a cui si espongono. I dati e l'allarme dei medici
Pastiglie di ecstasy (Omnimilano)

Pastiglie di ecstasy (Omnimilano)

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Tre dati, per iniziare: 855.000 teenager italiani hanno usato sostanze illecite almeno una volta; 160.000 ragazzi tra i 15 e i 19 anni sono consumatori frequenti di droghe; negli ultimi 5 anni, l’utilizzo di droghe sintetiche tra gli under 35 è aumentata del 70%. E la percentuale tende a crescere.

Assistiamo cioè a una corsa, senza troppi ostacoli, dei nostri giovanissimi al consumo di sostanze in grado di agire sulle “performance” generali della persona. Sostanze che, in alcuni casi, sono di origine naturale; in altri – la maggior parte – di origine sintetica. A causa dell’utilizzo di questi ultimi preparati, giovanissimi assuntori sono spesso ospiti indesiderati dei Pronto soccorso. Con problemi enormi. Perché anche nelle più avanzate unità di emergenza dei nostri ospedali, gli specialisti si trovano a fronteggiare un quadro clinico complesso, dagli esiti incerti perché incerte sono le diagnosi. E non potrebbe essere altrimenti visto che le sostanze psicoattive in circolazione sono centinaia. Anzi migliaia. In gran parte non ancora analizzate.

Una sola dose di queste sostanze può portare a danni molto gravi nel sistema cardiovascolare. I più frequenti: aritmie, tachicardie, ipertensione. Non di rado le conseguenze sono permanenti, e si può arrivare fino alla morte, visto che più le sostanze sono potenziate più la vulnerabilità biologica ne risente.

IL CASO Muore a 16 anni dopo avere assunto ecstasy

In quanto non ancora studiati, o semplicemente perché modificati rispetto a prodotti più noti, questi nuovi preparati – che possono essere fumati, sniffati, ingeriti – sono spesso legali. Perché gli improbabili e improvvisati laboratori chimici che li realizzano – dalla Cina all’Est Europa – sono rapidissimi a superare i divieti di legge, semplicemente aggiornando i prodotti divenuti illegali. «Accanto a eroina, cocaina, alcol e marijuana – ripete nei più importanti simposi internazionali Fabrizio Schifano, esperto di fama mondiale, psichiatra e docente di Farmacologia e terapia clinica all’Università britannica di Hertfordshire –, da pochi anni si affaccia sul mercato una serie di nuove sostanze psicoattive: da qualche centinaia si è passati a circa 2.000 prodotti. Il numero e lo scenario si modificano giornalmente. Ma i gruppi più rappresentati nel mercato – aggiunge Schifano – sono i cannabinoidi sintetici, i catinoni sintetici e le sostanze 'simil-ecstasy', cioè non proprio l’ecstasy (nota anche come Mdma) ma una molecola parzialmente modificata e molto più potente».

Le droghe sintetiche hanno incrementi a due cifre, e incontrano il favore di consumatori anche in età adolescenziale. I cannabiniodi sintetici hanno un successo clamoroso perché, spiega Schifano, «i ragazzi associano il concetto di cannabis, che loro ritengono sostanzialmente innocua, con un qualcosa che in realtà non è pericoloso perché non dà traccia nelle urine ed è anche legale. È con questo trucco di marketing che il consumo schizza alle stelle. Dal punto di vista medico e psichiatrico tutto questo è invece molto preoccupante, perché la potenza di questi prodotti è di gran lunga superiore a quello delle droghe tradizionali. E così noi medici abbiamo problemi di gestione clinica elevati e problemi di aggiornamento professionale che deve essere continuo».

L’ecstasy, che ebbe un boom nella seconda metà degli anni ’80 e negli anni ’90, negli ultimi tempi aveva conosciuto un declino. Oggi è in ripresa grazie all’incremento del dosaggio, passato dagli iniziali 50-70 milligrammi, agli attuali 120; nella sfera riconducibile all’ecstasy, le molecole sono poco meno di 200. Assumere queste sostanze in cronico durante l’adolescenza espone a rischi gravi non reversibili che investono la maturazione cerebrale. Rischi dei quali, però, i ragazzi non hanno la più pallida idea.

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