mercoledì 6 novembre 2013
Approvate all’unanimità otto mozioni che impegnano l’esecutivo a mettere in atto le iniziative per contrastare i roghi di rifiuti tossici. Il ministro Orlando: è una sfida che lo Stato ha il dovere di vincere per riscattare il destino di un territorio e di una popolazione. VAI AL DOSSIER
EDITORIALE Terra dei fuochi. L'ora dei fatti di Antonio Maria Mira
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Tutti insieme per la "terra dei fuochi". Per una volta in Parlamento c’è quasi l’unanimità. Con pochissimi voti contrari la Camera ha infatti approvato otto mozioni che impegnano il Governo a mettere in atto, rapidamente, tutte le iniziative e gli interventi per risanare il territorio, fra le province di Napoli e Caserta, flagellato dallo smaltimento illegale e l’incendio di rifiuti tossici. Le mozioni, presentate da Movimento 5 stelle, Gruppo misto, Sel, Pd, Scelta civica, Centro democratico e Pdl, sono state riformulate come chiesto dal sottosegretario per l’Ambiente, Marco Flavio Cirillo, e poi votate a larghissima maggioranza.Nelle varie mozioni si denuncia come nella "terra dei fuochi" «da anni si consuma uno dei delitti ambientali più atroci», con «conseguenze disastrose per l’ambiente e per la salute dei cittadini». E questo mentre «non è possibile rilevare una strategia complessiva e sinergica tra le istituzioni centrali e locali tesa a contrastare in maniera radicale tale fenomeno». Insomma «un quadro desolante dietro cui appaiono ancora oscure le cause delle tante e inspiegabili omissioni sui necessari approfondimenti di mappatura dei siti e sulle mancate bonifiche, omissioni che continuano a perpetrarsi ancora oggi, senza che alcuna azione concreta, venga intrapresa per porre fine ad uno scandalo immane».Per tutte queste premesse la Camera impegna il Governo «a perpetuare una politica di inasprimento delle pene per i reati ambientali, da assimilarsi a quelli di stampo mafioso e/o terroristico»; «ad assumere tutte le iniziative economiche e normative che garantiscano un presidio costante e permanente delle aree» compreso l’uso dell’esercito; «a valutare l’opportunità di avviare un’indagine accurata sulla salubrità dei terreni, delle falde acquifere e dell’aria nelle aree più direttamente interessate dallo sversamento illegale di rifiuti tossici, anche al fine di prevenire allarmismi generalizzati che possono danneggiare il settore agroalimentare»; ad «attivare e aumentare le risorse finanziarie pubbliche per far decollare il settore delle bonifiche» ma anche «a vigilare a che i lavori eventualmente affidati a ditte specializzate nel settore non siano in alcun modo riconducibili a persone legate alla criminalità organizzata, scongiurando il rischio che a bonificare il territorio dai rifiuti tossici siano gli stessi soggetti che hanno deliberatamente avvelenato»; «ad assumere iniziative normative per consentire ai comuni interessati l’allentamento del patto di stabilità» per gli interventi in campo ambientale. «Apprezzamento», è stato espresso dal ministro dell’Ambiente, Andrea Orlando secondo il quale il dramma della "terra dei fuochi" «rappresenta il simbolo di una sfida ambientale che lo Stato italiano ha il dovere di vincere per riscattare il destino di un territorio e di una popolazione». E ha spiegato che «una presenza più forte delle istituzioni, anche con un più coordinamento stretto tra i diversi ministeri competenti; l’inasprimento delle pene per i reati ambientali, in particolare per i roghi dei rifiuti; l’avvio dell’attività di bonifica e risanamento sono i cardini dell’azione cui è improntata non solo l’azione del mio ministero ma quella dell’intero Governo. Da oggi – ha concluso – possiamo dire che quest’impegno è stato assunto nella forma più solenne, cioè dall’intero Parlamento». Sulle stessa linea il Ministro delle Politiche agricole alimentari, Nunzia De Girolamo, secondo la quale «dobbiamo difendere la nostra agricoltura, i nostri agricoltori onesti e non possiamo permettere più a nessuno di violentare e mortificare» questa terra. Ha poi ricordato come fino a ottobre 2013, i controlli operati in Campania dall’Ispettorato repressione frodi sono stati 2.045. Di questi 284 all’interno dei 57 comuni della "terra dei fuochi", con una percentuale di irregolarità del 7%. Per i mesi di novembre e dicembre i controlli saranno intensificati con l’obiettivo di svolgerne 200 in soli due mesi.
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