sabato 5 novembre 2016
Il presidente dell'Inps: quindici giorni di astensione dal lavoro nel primo mese di vita del figlio.
Boeri: sì al congedo di paternità obbligatorio
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Introdurre il congedo di paternità obbligatorio è "fondamentale" per un paese come l'Italia in cui le donne sono ancora fortemente penalizzate nel mondo del lavoro. Lo ha affermato il presidente dell'Inps, Tito Boeri, partecipando al Forum su donne e lavoro in corso a Milano. Boeri vede favorevolmente la proposta lanciata dal Forum su un congedo obbligatorio per i papà di 15 giorni nel primo mese."Un giorno solo di congedo è troppo poco, non cambia la cultura dominante - ha spiegato - già quando c'è stato il passaggio da 1 a 2 giorni si è verificato un forte aumento dell'utilizzo.
In Italia c'è un circolo vizioso sbagliato tra datori di lavoro e cultura familiare riguardo al ruolo delle donne, bisogna romperlo con delle scelte obbligate. I soliti incentivi non bastano, a un certo punto servono degli shock che rompono gli equilibri consolidati". Boeri ha ricordato come in Italia la percentuale delle donne lavoratrici sia del 65% e diminuisca al 50% in presenza di un figlio e al 40% con più figli. "In altri paesi la differenza è minima, quindi non è un fatto inevitabile, riguarda la cultura, i datori di lavoro percepiscono le donne come se avessero un costo superiore agli uomini, e poi quelle che lavorano sono spesso viste come cattive madri". A favore delle donne il Forum ha anche lanciato la proposta di eliminare la partita Iva obbligatoria sotto i 30 mila euro e di introdurre agevolazioni tra i 30 e i 60 mila euro. Secondo Boeri "bisogna valutare i costi, è un aspetto non secondario,anche se l'idea che si debba ridurre per le partite Iva i costi associati alla maternità è un'idea di fondo giusta".

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