martedì 5 gennaio 2010
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Sì ai body scanner (le macchine in grado di passare ai raggi X il corpo umano) anche negli aeroporti italiani. L'ok arriva dai ministri Frattini e Maroni, che si sono detti d'accordo sull'ipotesi a partire dai grandi hub di Malpensa e Fiumicino. Il percorso dei controlli aeroportuali sembra dunque destinato a allungarsi. In principio furono i controlli sul bagaglio a mano, dopo l’11 settembre la proibizione di portare a bordo oggetti taglianti (anche le forbicine da ricamo), dopo Richard Reid, il terrorista «delle scarpe», l’obbligo di togliersi le calzature per passare i check. E dopo i tentati attentati con l’esplosivo liquido in Gran Bretagna, la proibizione di portare a bordo bottigliette con più di 100 ml. Adesso - dopo il tentato attentato sul voto Amsterdam-Detroit del giorno di Natale - bisognerà anche mostrarsi nudi prima di salire in aereo. Per il ministro dell’Interno Roberto Maroni «premesso che la gestione compete alle società aeroportuali e sono deciso a far sì che siano collocati quanto meno a Fiumicino e Malpensa». Per Maroni le obiezioni sulla privacy contro i body scanner possono essere superate «con scanner poco invasivi della figura del corpo del passeggero, che appare opacizzato all’operatore, ma è in grado di rilevare qualunque anomalia, come la presenza di un sacchetto o di un oggetto».Il ministro degli Esteri Franco Frattini da parte sua osserva che «i terroristi cercano strumenti sempre più sofisticati per eludere i controlli». E quindi «La privacy delle persone è un diritto assoluto e inviolabile ma il diritto di non saltare per aria, è la precondizione di tutte le libertà»". Si doteranno di body-scanner molti aeroporti statunitensi, quelli olandesi, la Germania ha dichiarato il suo interesse, Londra ha promesso di introdurli «gradualmente». Ma oggi diverse associazioni britanniche protestano che gli apparecchi rischiano di infrangere le leggi per la tutela dei minori, che proibiscono la creazione di immagini oscene dei bambini. Ai ministri di Londra viene chiesto di esentare i minorenni dai «full body scanner»; e si chiedono garanzie che le immagini dagli 80mila scanner previsti, comprese quelle dei vip, non finiscano su internet.
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