lunedì 26 marzo 2001
Drammatico faccia a faccia nella notte in Procura tra Akaterini Mathas, la 26enne madre del piccolo Alessandro, di 8 mesi, ammazzato la notte del 15 gennaio, e il compagno occasionale, Giovanni Antonio Rasero, 29 anni, coindagato insieme alla donna per infanticidio.
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«Il Dna rinvenuto nella zona del piede del bimbo dove sono stati trovati i segni di un morso aggrava la posizione di Giovanni Antonio Rasero in considerazione degli ulteriori elementi di accusa già raccolti a suo carico»: lo ha affermato il procuratore aggiunto Vincenzo Scolastico in riferimento al delitto del piccolo Alessandro, di otto mesi, per il quale sono in carcere la madre, Katerina Mathas e lo stesso Rasero, broker marittimo di 29 anni. «Resta da valutare - ha aggiunto il magistrato - la posizione della donna alla luce di questo nuovo dato che sembrerebbe escludere la sua partecipazione materiale al delitto». Il confronto. «Te la farò pagare. Vedrai che ti faccio prendere 30 anni»: con queste parole Caterina Mathas si è rivolta stanotte a Giovanni Antonio Rasero, l'uomo con cui è accusata in concorso dell'omicidio del figlio Alessandro di otto mesi. La donna avrebbe inveito almeno un paio di volte contro il suo compagno di "sniffate", durante il faccia a faccia che si è svolto davanti al pm Marco Airoldi e agli investigatori della squadra mobile Gaetano Bonaccorso e Alessandra Bucci. Un confronto durato un'ora e mezzo circa, «emotivamente duro» dice uno degli inquirenti, «violento» lo definisce uno dei due difensori di Rasero, l'avvocato Giuseppe Nadalini, «teso» è l'aggettivo scelto invece da uno dei legali della donna, l'avvocato Igor Dante. Un drammatico faccia a faccia, il cui contenuto è stato secretato. Un confronto già più di una volta ipotizzato e sempre rimandato fino alla notte scorsa, quando all'una, al termine di circa dieci ore di interrogatori, il sostituto procuratore ha ritenuto che i tempi fossero maturi.
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