lunedì 18 marzo 2013
La proposta di Alfano: se al Quirinale un moderato più facile un governo Bersani. Ma il segretario del Pd respinge l'ipotesi: no a scambi indecenti. Questa settimana Napolitano inizia le consultazioni: «Ritroviamo il senso di unità senza dividerci in fazioni contrapposte».
L'Annunziata ad Alfano: siete impresentabili. Poi si scusa
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Rinfrancato dall'esito positivo delle candidature di Laura Boldrini e Pietro Grasso alle presidenze delle Camere, Pier Luigi Bersani è determinato a continuare su quella strada. Tanto più che sabato si è verificato qualche scricchiolio all'interno del Movimento Cinque stelle, di fronte al quale Beppe Grillo prova a contrattaccare (Boldrini e Grasso sono "una foglia di fico" perchè il Pd "è impresentabile" e in fondo pensa ancora all'"inciucio" e a portare D'Alema al Quirinale).L'idea del segretario del Pd è quella di ripetere lo schema delle Camere, ideando una compagine con profili di novità e fatta di nomi spendibili anche di fronte all'opinione pubblica. Bersani continuerà a battere sulla chiave del "cambiamento" (non a caso ha dato dei "vecchi leninisti" ai 'grillini'). Così come insisterà su scelte 'dirompenti' ed è immaginabile che giocherà in questo modo anche la partita del Quirinale magari contrapponendo a un eventuale nome Pdl uno al quale i grillini fatichino a dire di no, come è accaduto con Grasso al Senato). È dunque netta la replica dei democratici agli abboccamenti sul fronte dell'elezione del primo inquilino del Colle da parte del Pdl. Ad Angelino Alfano che manda a dire che se ci fosse l'elezione di un moderato al Quirinale potrebbe essere facilitata anche la nascita del governo Bersani il Pd risponde senza mezzi termini che "per scambi indecenti qui non c'è recapito".E del resto anche il segretario Bersani aveva in precedenza ribadito l'impossibilità di fare accordi con il Pdl o governi "alla Monti senza Monti". Niente larghe intese, dunque.Forte di un presidente del Senato Pd, eletto anche con voti al di fuori della coalizione, e di una maggioranza di 340 seggi alla Camera, Bersani è convinto che a questo punto gli spetti un mandato pieno al di là dei numeri. A Napolitano, spiega, "vado a dire che per me in questo momento non funzionerebbero accordi politici preventivi" ma "va chiesto alle forze politiche di sostenere un programma di cambiamento sui punti che la gente percepisce come più urgenti". Tra i provvedimenti che Bersani annuncia di voler mettere all'ordine del giorno una riforma del finanziamento pubblico dei partiti da fare entro luglio e che fa sempre parte del pacchetto del "governo del cambiamento". Il 'pallino' comunque è in mano al capo dello Stato. Da questa settimana inizieranno le consultazioni e l'auspicio del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, è quello a evitare le divisioni. "Ritroviamo - è il suo invito - il senso dell'unità senza dividerci in fazioni contrapposte su tutto, senza perdere spirito costruttivo e senso di responsabilità".  
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