giovedì 31 ottobre 2013
Messaggio del Cavaliere a quanti lo danno per spacciato dopo la decisione di votare a scrutinio palese la sua decadenza dal Senato. Nell'ordine: le forze politiche dell'opposizione; quelle della maggioranza che non sono il Pdl; le correnti all'interno del centrodestra.
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"Non è ancora finita", avverte Silvio Berlusconi a quanti lo danno per spacciato dopo la decisione di votare a scrutinio palese la sua decadenza dal Senato. Un messaggio rivolto a tutti. Nell'ordine: le forze politiche dell'opposizione; le forze politiche della maggioranza che non sono il Pdl; certe forze politiche che si agitano all'interno del Pdl.Apre la giornata della politica il segretario del Pd, Guglielmo Epifani, evidentemente preoccupato per le possibili ripercussioni sul governo di questa ennesima pagina della vita personale e politica del Cavaliere. "La legge Severino deve essere applicata", spiega, "il Paese deve uscire da queste fibrillazioni". E sia chiaro che "un voto sulla decadenza non deve determinare nessun problema". D'accordo con lui si dice anche Matteo Renzi. Risponde a stretto giro di comunicato il capogruppo del Pdl alla Camera, Renato Brunetta: "Ha proprio ragione il segretario protempore del Pd: basta tenere in ostaggio il governo con l'atteggiamento violento, infame, assatanato, irresponsabile, odioso, del Partito cosiddetto democratico nei confronti del presidente Silvio Berlusconi". Parole e toni che non sono certo quelli auspicati dai sostenitori delle larghe intese. E pacese, sempre da parte del Pdl, si alza una voce dissenziente come quella di Fabrizio Cicchitto: "Berlusconi dovrebbe sostenere il governo anche se lui è fuori? Questa è la mia tesi. Io la vedo così". Rincara Roberto Formigoni: "Quelli che dicono 'dimettiamoci dal governò, quelli che vogliono andare alleelezioni, illudendosi perché le elezioni non ci saranno. Napolitano non le darà". Insomma, la spaccatura è profonda, i toni alti, le ferite curate con il sale.È su questo scenario che piomba la nuova anticipazione tratta dalle bozze del prossimo libro di Bruno Vespa (Sale, zucchero e caffè), aggiornate con la tempistica di un'agenzia di stampa. Se nei giorni scorsi attraverso le pagine di Vespa parlava Angelino Alfano, oggi tocca a Silvio Berlusconi in persona. "La partita è ben lontana dal fischio finale perchè la sentenza che mi ha condannato è fondata su delle falsità e sarà ribaltata molto presto", promette. Poi avverte: "Hanno commesso un autogol; gli italiani hanno capito che vogliono eliminarmi per sempre dalla vita politica perché mi considerano l'ultimo ostacolo alla loro definitiva presa delpotere". Sentite così, sembrano parole da campagna elettorale, ma chissà. Il Pd - e non solo il Pd - si sbraccia a dire che una vittoria del centrodestra in caso di ricorso alle urne sarebbe tutto meno che scontato. Nel frattempo Berlusconi, dettata la linea, convoca tutti a pranzo: falchi e colombe. A spiegare a tutti e a ciascuno come funzionano le ripartenze.
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