venerdì 6 gennaio 2017
Dal cardinale dure parole di condanna verso chi cerca di imporre agli stranieri (all'origine della sparatoria ci sarebbero questioni legate al pizzo) la legge del più forte.
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"Provo vergogna e dolore perché c'è chi spara all'impazzata tra la gente e colpisce in maniera bestiale persone innocenti e piccoli, come la bambina rimasta ferita al piede, senza avere colpa alcuna se non quella di trovarsi al cospetto di persone sbandate". Dal cardinale Crescenzio Sepe "parole di ferma e profonda condanna del gravissimo fatto di violenza e di sangue consumato l'altro giorno nella Duchesca poco lontano da Forcella, per punire i nostri fratelli immigrati che si erano rifiutati di piegarsi alla legge di prepotenti camorristi". "Provo vergogna e dolore perché c'è chi fa il guappo non per la sua autorevolezza, ma con la forza irrazionale di una pistola" ha detto Sepe, arcivescovo metropolitana di Napoli. "C'è chi fa della violenza una scelta di vita, infangando la propria famiglia e questa bellissima città" ha aggiunto il cardinale.

Nel giorno dell'Epifania, durante il quale si celebra nella chiesa cattedrale la Festa dei popoli, il cardinale esprime alla bambina e alla sua famiglia "sentimenti di vicinanza, affetto incoraggiamento, riservandomi di incontrarla appena guarita". "Provo vergogna e dolore - ha proseguito - perché c'è chi vigliaccamente vuole imporre la legge del pizzo a persone sfortunate, costrette a lasciare la propria terra e sta nella nostra città per guadagnarsi un pezzo di pane con il quale sfamare figli parenti lontani". "L'esempio che ci viene dei fratelli minacciati è un esempio forte, da esaltare, seguire, imitare".La speranza del cardinale è che "il cambiamento continuerà".

Intanto si concentrano sul racket delle bancarelle le indagini per il raid nel corso del quale è stata colpita una bimba di 10 anni. A giudizio dei medici dell'ospedale Santobono di Napoli, dove è ricoverata da ieri, la piccola ferita da un colpo di pistola ad un piede esploso nel raid sta molto meglio. La bambina, originaria di Melito, nel Napoletano, era in giro con il padre. A parte il comprensibile grande spavento, le sue condizioni fisiche non hanno mai destato preoccupazione. Una visita medica consentirà di decidere quando verrà dimessa.

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