giovedì 21 ottobre 2010
L'autopsia eseguita ieri all'ospedale di Viareggio non avrebbe riscontrato traumi sul corpo di Daniele Franceschi, morto nel carcere di Grasse (Francia) il 25 agosto scorso. Restano le ombre su una eventuale crisi cardiaca. La madre insiste: il naso di Daniele è rotto. Domani i funerali.
- Intervista alla madre: «Mio figlio stava male, nessuno l'ha aiutato»
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Daniele Franceschi non avrebbe dunque subito lesioni traumatiche nel carcere di Grasse (Francia). Lo sostiene il professor Lorenzo Varetto, medico legale che su incarico della famiglia ha compiuto ieri una nuova autopsia. Secondo quanto riferito dai legali, Aldo Lasagna e Maria Grazia Menozzi, «Varetto ha attestato la regolarità dell’autopsia svolta in Francia da un punto di vista formale e tecnico e ha escluso lesioni traumatiche, tuttavia rimangono dubbi sulle cause del decesso». L’esame, avvenuto ieri all’ospedale Versilia di Viareggio, è durato tre ore e mezzo. Varetto, che in passato si è occupato di casi come i delitti di Cogne e di Garlasco, aspetterà alcuni giorni per redigere il verbale di autopsia e intende fare degli approfondimenti. «Il medico legale - hanno aggiunto gli avvocati - non esclude anche di andare in Francia, se le autorità daranno l’autorizzazione, a visionare personalmente i campioni degli organi prelevati dal cadavere, tra cui cuore e cervello».«Il perito ha fatto il suo lavoro ma il naso di Daniele è rotto, e questa cosa non mi torna», è stato il primo commento della madre di Franceschi, Cira Antignano. Mentre aspettava fuori dall’obitorio che si compisse l’esame, la donna si è sentita male e i parenti l’hanno accompagnata a casa. «Rimango del mio parere - ha aggiunto la donna -: dicono che Daniele è morto d’infarto, io non ci credo. E poi voglio sapere perché rimpatriare il corpo in cattive condizioni di conservazione, tanto che ora i nostri medici legali hanno difficoltà a fare le loro valutazioni?». La madre di Daniele insiste anche col voler avere indietro gli effetti personali del figlio, tra i quali soprattutto il diario che il giovane teneva in carcere e dove ritiene possa essere scritta la verità: «È certo - ha detto - che Daniele tenesse un diario. Perché allora i francesi non me lo fanno avere?». Dalla Francia, intanto, il ministero degli Esteri avanza spiegazioni per ogni cosa. Per quanto riguarda le condizioni del corpo, mantenuto a una temperatura più alta dei meno 20 gradi ideali per la conservazione, il Quai d’Orsay ha confermato la versione del procuratore di Grasse: «Dal momento che dall’Italia ci è stato notificato che sarebbe stata praticata una seconda autopsia, il congelamento avrebbe alterato le condizioni del cadavere. Se si deve praticare un’autopsia, il corpo va mantenuto a zero gradi, quindi è ovvio che non si conserva bene». Quanto poi all’assenza di organi, sarebbero stati prelevati per gli esami tossicologico e anatomo-patologico. Nel pomeriggio è però intervenuto anche il fratello di Cira Antignano e zio di Daniele, Marco Antignano: «Veniamo a conoscenza ora che Daniele aveva chiesto di essere visitato in carcere - ha detto - poiché sembra che, da analisi del sangue fatte in carcere, avesse anomalo il valore degli enzimi, 0,17 anziché un normale 0,6. Ci dicono che per una cosa del genere in Italia si viene portati subito al pronto soccorso dove ti esaminerebbero l’aorta. Invece in Francia lo hanno tenuto chiuso in cella, non è stato nemmeno portato in infermeria. Poi è morto».Tra chi attendeva che si compisse l’esame autoptico c’era anche il sindaco di Viareggio, Luca Lunardini, fin dall’inizio molto vicino alla famiglia Franceschi: «L’autopsia in Francia risulta svolta in modo formalmente corretto - dice il sindaco -. Resta che il cadavere è stato rimpatriato tardi e che risulta mal conservato e, mancando gli organi, sarà difficile per il medico legale italiano dare risposte». L’esame del muscolo cardiaco potrebbe essere decisivo per stabilire se Franceschi è morto d’infarto e se ricevette le cure necessarie. È talmente importante che il professor Varetto ha detto chiaro: «Dai francesi mi aspetterei almeno di avere il cuore».Domani a Viareggio i funerali, alle ore 15.30, nella chiesa di Sant'Antonio.
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