giovedì 13 febbraio 2020
A donare carrozzine, deambulatori e facilitatori della comunicazione il Centro per l'autonomia di Roma. Barbieri: «Con il progetto I-Can aiutiamo l'autonomia e l'indipendenza delle persone»
Alcuni degli ausili che arriveranno a Gaza

Alcuni degli ausili che arriveranno a Gaza - Ufficio stampa Centro per l'autonomia di Roma

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Sono partiti alla volta di Gaza 66 carrozzine per persone con disabilità per età pediatrica, adulta, elettriche e manuali, chiudibili e a telaio fisso, per la mobilità e per la doccia, 21 sistemi posturali tra cuscini e schienali per ogni età, 13 deambulatori, 10 ausili per l’adattamento del bagno, 7 stabilizzatori e sistemi per i trasferimenti carrozzina letto, automobile ecc, 21 pezzi di materiali per l’adattamento delle funzioni delle mani, 53 ausili per le attività della vita quotidiana, piano di lavoro elevabile in altezza, 32 ausili tecnologici per la facilitazione della comunicazione, 60 pezzi di ricambio di carrozzine manuali ed elettriche, scooter e molto altro. Tutto in un containar da 33 metri cubi pieno.

«Una vasta gamma di prodotti – dice il presidente della coop Centro per l’Autonomia Pietro Vittorio Barbieri – indispensabili per far provare e scegliere il prodotto più adatto, modificandolo alle necessità delle persone con disabilità utenti del Centro per l’Autonomia di Gaza City». Con il progetto I- Can finanziato ad Educaid dall’AICS (Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo), - continua Barbieri - «si è avviato il Centro per l’Autonomia di Gaza City per le persone con disabilità, sul modello di quello di Roma ideato e gestito dalla nostra cooperativa». Il Centro nasce e si sviluppa per facilitare ogni possibile strategia per la massima autonomia possibile delle persone con disabilità di ogni età e natura, attraverso ausili tecnici e tecnologici, pratiche, empowerment sui diritti, e consulenza tra pari. «La sfida è ambiziosa – prosegue Barbieri – per diverse ragioni: restituire autonomia e indipendenza a persone che vivono la segregazione in un territorio perché lì sono nate o sono state costrette a riparare dopo le diverse occupazioni israeliane di territori palestinesi, e, in questo contesto la cultura pietistica e caritatevole che vede le persone con disabilità vittime di stereotipi. Ultimi tra gli ultimi perché segregati 2 volte».

Ma non basta, adesso gli ausili sono in navigazione. Grazie alla collaborazione gratuita di Blu Logistics Italia, gli ausili giungeranno al porto israeliano di Asdod dove l’ostacolo sarà lo sdoganamento ed il trasporto a Gaza. Ultima sfida è il passaggio delle tre frontiere di Erez. «Auspichiamo che tutto funzioni, il supporto di UNDP (United Nations Development Programme) è centrale in queste fasi. Qualora funzionasse tutto, siamo pronti alla mobilitazione per un secondo invio», conclude Barbieri. Tutto ciò si è reso possibile grazie ad un impegno corale delle realtà che compongono la partnership, Educaid sede nazionale di Rimini e sede di Gaza, cooperativa sociale Centro per l’Autonomia di Roma con tanti soci impegnati, la Blu Logistic Italia, la UNDP, e ovviamente l’AICS.

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