mercoledì 3 settembre 2014
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«Al governo che vuole cancellare i supplenti, chiediamo di partire eliminando le supplenze dei presidi. Non è immaginabile avviare l’anno scolastico con così tante scuole senza dirigente titolare: non è dignitoso per la bontà del sistema scolastico ». Le 620 assunzioni di dirigenti scolastici comunicate la scorsa settimana dal Ministero dell’Istruzione, non placano la protesta delle associazioni di categoria, che denunciano una situazione «non più sostenibile». Ad oggi, ancora 1.049 scuole sono senza preside, compresi i 475 istituti sottodimensionati (con meno di 600 studenti), che non hanno diritto al dirigente titolare. In questi giorni, gli Uffici scolastici regionali stanno provvedendo alla nomine dei “reggenti”, dirigenti a cui sono assegnate più scuole sul territorio. Intanto, però, l’anno scolastico è ufficialmente cominciato, ma non nelle scuole senza preside, dove non è stato possibile svolgere il collegio docenti che dà il via alle attività.  «Senza dirigente la scuola è ferma – ricorda  Ezio Delfino, presidente dell’associazione di categoria Disal –: non si possono assegnare i docenti alle classi, non si possono produrre atti contabili perché ad esclusiva firma del preside, tanto per fare alcuni esempi. Nessuno può sostituire il preside in queste funzioni e, quindi, la scuola è aperta ma non può funzionare». Il paradosso più grande, osserva Delfino, è che, mentre da un lato alle scuole è attribuita grande autonomia, riconosciuta persino dal nuovo Titolo V della Costituzione, dall’altro sono lasciate senza guida. «Nessuna autonomia si può gestire senza un apice», osserva il dirigente, che denuncia il «malfunzionamento » di un sistema di cui «non si capisce la logica». Di situazione di «grave disagio» parla anche il presidente dell’Associazione nazionale presidi (Anp),  Giorgio Rembado  che ricorda come, ogni anno, circa 800 dirigenti vadano in pensione, il 10% del totale. «Sono dati che si conoscono da tempo e quindi stupisce come non si provveda, per tempo, alle nomine», insiste Rembado. Che ricorda come, la sostituzione dei pensionandi, sia prevista dalla legge 128 del 2013 “Misure urgenti in materia di istruzione, università e ricerca”, che all’articolo 17 recita: «Il reclutamento dei dirigenti scolastici si realizza mediante corso-concorso selettivo di formazione bandito dalla Scuola nazionale dell’amministrazione. Il corso-concorso viene bandito annualmente per tutti i posti vacanti». «Al governo – conclude Rembado – chiediamo non soltanto di rispettare le regole della buona amministrazione, ma anche le leggi. Un concorso annuale non è mai stato fatto e così, oggi, abbiamo più di mille scuole senza dirigente».  Il problema delle sedi senza titolare è stato sollevato anche dal mensile specializzato  Tuttoscuola, che parla di «situazione che non fa bene alla scuola» e che non aiuta a «sostenere l’innovazione e la gestione qualificata del servizio». Anche le linee guida che il governo presenterà oggi, «avranno bisogno di essere sostenute e governate da una dirigenza scolastica presente ed efficiente, se si vuole ottenere il massimo coinvolgimento dei docenti, degli studenti e delle famiglie».
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