martedì 24 ottobre 2017
Al via la raccolta di fondi dell'organizzazione per sensibilizzare le scuole sul fenomeno diffuso anche nel web. Fino al 13 novembre possibile è contribuire con sms o chiamata da rete fissa al 45542
Secondo Amnesty International il 10,8% degli adolescenti è vittima di azioni indirette, come nel caso del cyber-bullismo

Secondo Amnesty International il 10,8% degli adolescenti è vittima di azioni indirette, come nel caso del cyber-bullismo

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In Italia un ragazzo o una ragazza su due di età compresa tra gli 11 e i 17 anni ha subito atti di violenza o esclusione da parte dei propri coetanei, ovvero manifestazioni di bullismo. Un fenomeno purtroppo all’ordine del giorno tra i banchi di scuola, ma difficile da identificare da parte di insegnanti, ragazzi, genitori e personale scolastico.

Il bullismo è a tutti gli effetti una violazione dei diritti umani che mina l’autostima e la dignità dei ragazzi e alla lunga può portare a situazioni di depressione e di ansia e a comportamenti autolesivi. Per conoscere e prevenire gli atti di bullismo, aumentare la consapevolezza di ragazzi, insegnanti e personale scolastico su come questo si manifesti e combattere ogni forma di discriminazione e violenza, Amnesty International Italia lancia la campagna di raccolta fondi “No al bullismo”, con l’obiettivo di dare il via a un programma di sensibilizzazione ed educazione ai diritti umani all’interno delle scuole italiane. Dal 20 ottobre al 13 Novembresarà possibile contribuire alla campagna con un sms o chiamata da rete fissa al 45542.

La fotografia scattata dall’ultima indagine ISTAT del 2015 è allarmante. In Italia più del 50% dei ragazzi e delle ragazze tra gli 11 e i 17 anni ha subito episodi di bullismo e circa il 20% ne è vittima assidua, cioè subisce prepotenze più volte al mese. In un caso su 10, inoltre, gli abusi si ripetono con cadenza settimanale. In particolare, il 16,9% degli 11-17enni è rimasto vittima di atti di bullismo diretto, ovvero da una relazione faccia a faccia tra la vittima e il bullo, e il 10,8% di azioni indirette, ovvero prive di contatti fisici.

Ragazzi e ragazze trascorrono più tempo a scuola di quanto non facciano in qualsiasi altro luogo al di fuori delle loro case. Ed è proprio tra le mura scolastiche che spesso assistono o sono vittime di forme non dichiarate o tollerate di violenza. Questa “epidemia silenziosa” si presenta sotto varie forme, da quelle più evidenti, come il bullismo fisico o verbale, a quelle meno conosciute come l’esclusione sociale o il cyberbullismo. Forte il legame tra il bullismo e la discriminazione basata sul sesso, la razza, l’orientamento sessuale o altre caratteristiche uniche per l’identità di una persona. Molto spesso, inoltre, le vittime e gli spettatori sono restii a denunciare le violenze, mentre insegnanti e genitori non sempre possiedono gli strumenti e le conoscenze adatte per riconoscerle e contrastarle.

«No al bullismo è un progetto ambizioso a cui teniamo particolarmente – dichiara Gianni Rufini, direttore generale di Amnesty International Italia – perché è un fenomeno silenzioso che coinvolge ogni anno milioni di studenti. Iniziare a diffondere una cultura dei diritti umani già nelle scuole è fondamentale per aumentare la consapevolezza dei ragazzi e riuscire a contrastare ogni forma di discriminazione e violenza, e dunque anche il bullismo. Il progetto pilota ha già fornito ottimi risultati, ma per riuscire a coinvolgere più ragazzi possibili e fermare sul nascere il bullismo nelle nostre scuole abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti».

L’impegno di Amnesty International per combattere e prevenire il bullismo nelle scuole italiane ed europee è partito già nel 2016, quando la principale organizzazione non governativa al mondo impegnata nella difesa dei diritti umani ha lanciato un progetto pilota con l’obiettivo di ridurre i casi di bullismo in tutti i settori della vita scolastica. All’iniziativa hanno preso parte 16 scuole in Italia, Irlanda, Polonia e Portogallo, impegnando quasi 3.000 persone tra insegnanti, studenti e genitori, coinvolti con eventi formativi, attività di sensibilizzazione e azioni mirate a creare partecipazione e networking. I giovani e gli insegnanti intervistati nel processo di valutazione hanno notato un cambiamento sostanziale del clima scolastico e la riduzione degli episodi di bullismo che, quando presenti, sono stati affrontati tempestivamente.

Sarà possibile contribuire con un sms o chiamata da rete fissa al 45542 fino al 13 novembre 2017. Il valore della donazione sarà di 2 euro per ciascun SMS inviato da cellulari Wind Tre, TIM, Vodafone, PosteMobile, Coop Voce e Tiscali. Sarà di 5 euro anche per ciascuna chiamata fatta allo stesso numero da rete fissa Vodafone, TWT, Convergenze e PosteMobile, di 2/5 euro da rete fissa TIM, Wind Tre, Fastweb e Tiscali.

Con i fondi raccolti Amnesty Italia intende proseguire il progetto pilota avviato nelle scuole italiane nel 2016 e ad allargare ad altri sei istituti il programma di sensibilizzazione ed educazione ai diritti umani, attraverso la formazione di personale dirigente, docenti e studenti, e col miglioramento dei luoghi scolastici all’interno dei quali gli studenti svolgono le principali attività.


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