martedì 20 settembre 2022
L’annuncio di don Luca Principi, parroco a Pianello di Ostra
La Bibbia macchiata di fango

La Bibbia macchiata di fango

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A Pianello di Ostra la settimana è ricominciata sotto un cielo plumbeo, cui in poco tempo si è aggiunta la pioggia, tra escavatori, camion, mezzi di soccorso di ogni tipo e volontari in continuo arrivo da ogni dove, coordinati dalla Caritas, con gli scout e tante associazioni d organizzazioni di volontariato, su indicazione del Coc. Tanto lavoro è stato fatto, in questi giorni, soprattutto domenica, in una giornata in cui il sole ha accarezzato l’ottimismo di chi non si arrende. E poi ci sono altre note, che spezzano la logica dei nostri ragionamenti per arrivare ad accendere nuove speranze, come quella che ci racconta don Luca Principi, parroco a Pianello di Ostra, il centro dell’interno senigalliese più colpito, che ha visto morire quattro persone. Don Luca, ancora scosso per la tragedia che ha colpito la comunità, racconta l’episodio di cui è stato testimone e che in poche ore ha fatto tanto parlare: «Nell’oratorio parrocchiale sommerso dall’acqua, come tutto il paese, racconta, l’unica cosa che si è salvata è stata un libro, la Bibbia...»

Con voce sommessa il sacerdote spiega che il volume sacro era, aperto, sul leggio, posizionato su un tavolino. Ebbene, la violenza dell’acqua ha travolto e devastato tutto, ma, mentre tutto quello che c’era intorno è caduto, travolto dall’improvvisa ondata, inspiegabilmente solo il tavolino ha resistito, galleggiando, senza rovesciarsi, fino ad arrivare al soffitto. Quando poi l’acqua, finita la piena, è defluita, il tavolino, seguendo il livello di quella che ormai era diventata melma, è ridisceso, «adagiandosi – afferma don Luca – nello stesso posto dove si trovava. La Bibbia è rimasta aperta sulla pagina della prima comunità cristiana (Atti 2,42)». L’episodio ha colpito molto, non solo i parrocchiani, che hanno voluto rendersi conto direttamente di quello che era successo. Don Luca non enfatizza quanto accaduto, ma ha diffuso con garbo la notizia attraverso i social. Dal momento che l’oratorio è impraticabile, la Bibbia, che nella pagina aperta riporta una modesta striscia di fango, è stata poi sistemata in chiesa, sul leggio, davanti all’altare. A differenza dell’oratorio l’edificio principale non ha riportato danni particolari e oggi in parrocchia è l’unico ambiente di riferimento. Di quanto è accaduto, si è voluto sincerare anche il vescovo, monsignor Franco Manenti, che ha visitato la zona insieme al parroco e al direttore della Caritas, Giovanni Bomprezzi.

Il sopralluogo è servito anche a monitorare direttamente le principali situazioni di crisi nel territorio in cui vive la comunità. E mentre arriva una colonna mobile della Protezione civile dalla Toscana, con mezzi idrovori, e sommozzatori che ispezionano le auto trascinate dalla corrente del fiume Nevola, si coordinano i tanti volontari che hanno dato disponibilità ad aiutare le famiglie in difficoltà. Domenica ne sono arrivati a centinaia, ieri meno per la giornata lavorativa. La Caritas ha organizzato, proprio davanti alla parrocchia, un centro di distribuzione di generi di prima necessità, che non sono solo viveri e indumenti, ma anche pale e attrezzi per provvedere allo sgombero degli ambienti distrutti dall’acqua.

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