venerdì 12 agosto 2016
​Verranno controllati il 50% dei veicoli e dei passeggeri nei porti anzichè il 25%. Si prevedono code più lunghe durante gli imbarchi. Aumentano gli agenti in borghese anche se non c'è un allarme specifico.
Allerta passa a livello 2 nei porti italiani
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Un passeggero su due di traghetti e navi da crociera sarà controllato con più attenzione per prevenire attacchi terroristici. La Guardia Costiera ha annunciato controlli negli scali nei quali transitano e si fermano navi traghetto e crociere e si prevede l'allungarsi delle attese a imbarchi e varchi portuali. Una nota inviata dal comandante generale Vincenzo Melone a tutte le Capitanerie di Porto fa salire l'allerta al livello 2, quello al quale il 50% dei veicoli e passeggeri vengono controllati. Al livello 1, infatti i controlli avvengono soltanto nel 25% dei casi. Una misura di prevenzione ufficialmente non motivata da eventi concreti o segnalazioni specifiche, ma che allinea anche i porti, in questi giorni presi d’assedio dai vacanzieri, al livello di attenzione fissato per tutto il territorio nazionale già da dopo gli attentati di Charlie Hebdo del gennaio 2015. Dal Viminale si fa sapere, però,  che la misura non c’entra con il nostro maggiore impegno in Libia. Le misure interessano soltanto le navi da crociera e quelle passeggeri, ma non le merci. Ogni porto dovrà ora adeguare i propri piani di sicurezza, già adottati da tempo e diversi per ogni scalo, alle nuove disposizioni. L'innalzamento delle misure non è dovuto ad un allarme specifico ma alla necessità di aumentare l'attenzione vista la situazione internazionale e il periodo di maggior traffico previsto nei porti.Antiterrorismo ed intelligence ribadiscono che non vi sono elementi concreti che facciano ritenere imminente un attentato nel nostro paese. Anche il capo della Polizia Franco Gabrielli ha negato che vi sia un collegamento tra le nuove misure di sicurezza e la conquista di Sirte, da parte delle milizie libiche fedeli al governo di Sarraj, sostenute dagli americani, che potrebbe aver messo in fuga verso l'Italia terroristi del Daesh. "L'aumento del livello di allerta fatto dalla Guardia Costiera non ha nulla a che fare con la Libia - ha detto Franco Gabrielli - Il provvedimento è scaturito da una recente riunione del Comitato interministeriale nella sua forma ristretta per la sicurezza marittima e dei porti, nel quali i vari soggetti hanno preso la decisione, per il contesto complessivo che stiamo vivendo, di innalzare i livelli dei controlli".  "È una presa d'atto di una situazione complessiva", ha detto ancora Gabrielli, "e credo che questo vada nel senso degli sforzi che stiamo compiendo in tutti gli ambiti per aumentare il più possibile il livello di sicurezza". Nelle circolari inviate nelle settimane scorse il Viminale aveva già disposto un rafforzamento dei controlli sui passeggeri, aumentando il personale in borghese per individuare eventuali sospetti. Si tratta di un periodo dell'anno molto delicato dal momento che porti, aeroporti e stazioni sono pieni di turisti e, quindi, esposti a un rischio maggiore.  "Tutti dobbiamo avere la consapevolezza che viviamo una minaccia e che possiamo essere oggetto e obiettivo di questa minaccia - ha aggiunto Gabrielli - Ma questo non significa che dobbiamo mutare la nostra vita". Ogni porto dovrà ora adeguare i propri piani di sicurezza, già adottati da tempo e diversi per ogni scalo, alle nuove disposizioni
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