lunedì 24 gennaio 2022
Oltre 700 persone salvate nell'ultimo fine settimana. Almeno 15 vittime al largo della Libia e una donna senza vita in Spagna. Geo Barents ancora senza un porto
Uno dei gommoni stracarichi soccorsi dalla Geo Barents

Uno dei gommoni stracarichi soccorsi dalla Geo Barents

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Cinque barche segnalate in difficoltà, oltre 700 persone salvate in mare negli ultimi giorni. E storie di naufragi che arrivano dalla Spagna, dalla Libia e dalla Tunisia: almeno due nell’ultimo fine settimana. Il Mediterraneo ancora una volta ci racconta drammi e tragedie.
Quattro corpi sono stati ritrovati nell'ultima settimana in punti diversi presso le coste della provincia di Malaga, nel sud della Spagna. L'ultimo ritrovamento è avvenuto domenica presso La Malagueta, una delle spiagge della città andalusa, secondo il servizio per le emergenze regionale. La persona deceduta era una donna sprovvista di documenti. Altri tre corpi sono stati ritrovati nei giorni precedenti poco più a sud, tra le località di Torremolinos y Benalmádena. Almeno 25 barconi hanno cercato di "fuggire dalla Libia" durante la finestra di tempo favorevole dal 19 gennaio. Due i naufragi al largo di Tunisia e Libia costati la vita a 15 migranti. Lo riferisce Alarm Phone, che sottolinea: "Non sappiamo se ci siano stati altri naufragi o morti in mare che non sono stati presi in considerazione". Grazie alla "flotta civile" e ai suoi mezzi di salvataggio -Louise Michel, Mare Jonio e Geo Barents, negli ultimi giorni sono state salvate 715 persone su 9 barche: "Il telefono di Alarm Phone ha allertato su cinque di queste barche in pericolo".

L’appello della Geo Barents: Fateci sbarcare

Torna a chiedere un porto sicuro la 'Geo Barents' di Medici senza frontiere con bordo 439 migranti. Dopo il no di Malta all'approdo, la nave ha fatto rotta verso la Sicilia e si trova al largo delle coste agrigentine. Un centinaio i minori a bordo. "Le persone, il 25% minori - dice il team della ong - sono tutte stremate dal lungo viaggio in mare e dalla permanenza in Libia. Ora hanno bisogno di un porto sicuro dove poter sbarcare".

Il messaggio di Mogavero al capo-missione della Mare Jonio

"Seppur lontano fisicamente sono con voi con l'affetto. Sappiate che condividiamo in pieno i vostri ideali di accoglienza, del prendersi cura dell'altro"ha detto il vescovo di Mazara del Vallo, monsignor Domenico Mogavero a Sheila Melosu, 35 anni, palermitana e capo missione della nave "Mare Jonio" della flotta civile europea "Mediterranea Saving Humans". Mogavero ha raggiunto telefonicamente la Melosu mentre la "Mare Jonio" si stava dirigendo verso Pozzallo. "Parlare di accoglienza dovrebbe essere scontato - ha aggiunto Mogavero - ma non sempre è così". Rivolgendosi alla Melosu il vescovo ha osservato che "insieme dobbiamo scardinare logiche e ideali di chi non vuole sentirne di accoglienza dei nostri fratelli, di prendersi cura di chi ha bisogno, anche di salvezza". Qualche settimana fa, prima che la "Mare Jonio" mollasse gli ormeggi del porto di Trapani, l'equipaggio aveva incontrato a bordo i Vescovi di Trapani e Palermo, monsignor Pietro Maria Fragnelli e Corrado Lorefice.

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