giovedì 25 gennaio 2018
L'arcivescovo di Milano alla presentazione della guida per i 46mila malati di tumore curati ogni anno nell'ospedale romano. «La volontà di Dio è che anche nella sofferenza si continui ad amare».
Monsignor Delpini al Gemelli: la malattia non è una punizione di Dio
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Più che un libro è un percorso, o meglio un «cantiere aperto». Le clip dei direttori dei reparti spiegano con parole semplici le cure oncologiche, la radioterapia, le innovazioni. E le video interviste dei pazienti aggiungono umanità e speranza di guarigione ad un percorso medico che tiene sempre al centro la persona e la sua famiglia. Oltre 46mila i pazienti nel 2017 hanno scelto di curarsi di tumore al Policlinico Gemelli, che ha effettuato in ambito oncologico più di un milione di prestazioni ambulatoriali e 22mila ricoveri per pazienti oncologici. Ad elencarli è il Libro Bianco dell'Oncologia del Gemelli (alla seconda edizione) che è stato presentato stamattina alla Fondazione Policlinico universitario Gemelli. Nell'occasione monsignor Mario Delpini, arcivescovo di Milano e presidente dell'Istituto Giuseppe Toniolo di studi superiori, ha tenuto la lectio dal titolo Padre, sia fatta la tua volontà.

Davanti alla malattia, «è inevitabile la protesta contro Dio» e chiedersi «perché proprio a me», la premessa da cui parte monsignor Delpini che vuole toccare «un tema abitualmente censurato, quello del "che cosa c’entra Dio" nel dramma della malattia che coinvolge paziente, famiglia e medico», spiega. «L’intenzione di Dio è immaginata come una richiesta di espiazione per una colpa, per un peccato, come forma di punizione per un male commesso», prosegue l’arcivescovo di Milano, e la reazione può essere di rassegnazione oppure di ribellione e rifiuto. Nella sofferenza che colpisce le persone, «la volontà di Dio - la sua conclusione - non è che la persona sia torturata, ma che la persona continui ad amare. In sostanza si può dire che la volontà di Dio è il dono dello Spirito Santo che rende possibile a tutti vivere come Gesù, amare come Gesù, soffrire e morire amando come Gesù».

Quando si parla di oncologia, ricorda il presidente della Fondazione Policlinico Gemelli Giovanni Raimondi, si ha l'esigenza di rispondere ai bisogni delle persone che «cercano un aiuto affidabile e accogliente alla loro inquietudine, oltre alla cura della malattia». La pubblicazione – un e-book multimediale consultabile e scaricabile dal sito del Policlinico - raccoglie filmati ed è facilmente aggiornabile con ogni informazione che verrà messa a disposizione per raccontare storie di malati, ma anche di sanitari e volontari che si impegnano ogni giorno per dare una risposta esaustiva e accogliente ai pazienti con malattia oncologica. Con questo libro interattivo e multimediale, prosegue, cerchiamo di «rispondere a queste domande dei pazienti». Il rispetto della dignità della persona, gli fa eco il rettore dell'università Cattolica del Sacro Cuore Franco Anelli, «richiede uno stare accanto scientificamente strutturato e ben organizzato», per questo si cerca di non dimenticare mai che «intorno a quella malattia c'è una persona». Tra le pagine di questo Libro Bianco, «un cantiere aperto» lo definisce il direttore del Polo Scienze oncologiche del Gemelli Vincenzo Valentini, «si può ritrovare un'appartenenza e una identità che si esprime attraverso un impegno libero».









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