mercoledì 17 gennaio 2018
Secondo il rapporto 2017 il 32% dei cittadini è insoddisfatto del sistema. In dieci anni aumentata la spesa out of pocket del 22%. Pellissero: la prossima sia legislatura riformatrice per la sanità
«Un italiano su quattro rinuncia alle cure»
COMMENTA E CONDIVIDI

Peggiorano le condizioni di accesso e di utilizzo delle strutture, aumenta la percentuale di chi a spese proprie si rivolge alle strutture private per curarsi e cresce anche chi rimanda o rinuncia alle cure per mancanza di risorse o per le lunghe liste d'attesa. È un quadro non proprio confortante quello che emerge dal quindicesimo rapporto Aiop (Associazione italiana ospedalità privata) Ospedali & Salute, presentato stamane a Roma, da cui si vede che l`insoddisfazione verso il Servizio sanitario della propria regione passa dal 21,3% del 2015 al 32,2% del 2017 con il Sud che fa registrare una quota record 50,6%.

Il peggioramento del trattamento dei pazienti, in particolare nelle strutture ospedaliere pubbliche, viene percepito in crescita, con riferimento agli ultimi 2 anni, passando dal 15,2% del 2015 al 18% del 2017. Un fenomeno che spesso porta al rimando e/o alla rinuncia a una o più prestazioni sanitarie da parte del caregiver o di altri membri della famiglia interessata: nel 2017, ha preso infatti questa decisione il 26,8% degli aventi bisogno. Rinunce e rimandi già sperimentati dalle stesse persone nei 2 anni precedenti (20% nel 2016 e 16,5% nel 2015). Eppure nel 2016 la spesa per il Servizio sanitario nazionale ha toccato quota 113,7 miliardi di euro, ai quali vanno aggiunti i 7,6 miliardi di ticket pagati dalle famiglie italiane nel corso dell`anno, che porterebbero a 121,3 miliardi il costo reale del servizio pubblico. Parallelamente cresce in misura costante negli ultimi anni la spesa sanitaria e assistenziale che i cittadini pagano di tasca propria. Negli ultimi 10 anni le spese out of pocket siano aumentate del 22,4%, mentre nello stesso periodo la spesa sanitaria pubblica è lievitata solo del 14,2%.

È dunque un sistema in equilibrio precario, che con gli investimenti pubblici in discesa nei prossimi anni rischia di perdere il suo carattere universalistico o quanto meno di vedere una contrazione dell'offerta. Per questo è necessario che di sanità si parli sempre più in campagna elettorale per renderla «una delle priorità dell'agenda politica del prossimo governo», perché «la prossima sia una legislatura riformatrice per la sanità». Il presidente dell'Aiop, Gabriele Pellissero, perciò ribadisce il «valore rappresentato dagli erogatori di diritto privato per tutto il Paese», un modello organizzativo che potrebbe essere d'aiuto per la riscrittura della sanità del futuro: «Noi siamo pronti a dare il nostro contributo».

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: