martedì 11 agosto 2015
​I proprietari della pizzeria "Da Frank" erano conosciuti per il loro impegno contro la criminalità. Ancora da chiarire il movente dell'omicidio. Il consigliere leghista Rolfi: "I responsabili vengano puniti".
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Le due vittime della sparatoria di Brescia, marito e moglie uccisi questa mattina nella loro pizzeria "Da Frank", erano conosciuti anche perché denunciavano il degrado sociale della zona Mandolossa dove vivevano. A sostenerlo è il vice capogruppo della Lega Nord in Consiglio regionale ed ex assessore alla sicurezza del Comune di Brescia, Fabio Rolfi. "Giovanna Ferrari e Francesco Serramondi, da tutti conosciuto come Frank, erano persone serie, che conoscevo da anni, che hanno sempre messo impegno e dedizione per il loro lavoro e non hanno mai smesso di denunciare il degrado legale e sociale della zona in cui avevano la loro attività" ha detto Rolfi. "Ho la massima fiducia nelle forze dell'ordine e mi auguro che i responsabili di questo massacro vengano catturati e puniti in maniera severa ed esemplare. Purtroppo quanto accaduto dimostra la necessità di porre in essere azioni forti per sradicare la criminalità e ristabilire la legge" ha aggiunto l'esponente leghista. Rolfi ha anche riferito che con Frank "avevamo studiato un'ordinanza per chiudere alcuni locali della zona tuttora aperti e problematici, c'era una segnalazione costante di problemi".

Secondo le prime ricostruzioni la donna è morta a causa dei colpi d'arma da fuoco sparati da una o più persone, è ancora da accertare, che sono entrate nel locale intorno alle 10 del mattino: il marito, che era con lei, è morto poco dopo in ospedale. La squadra mobile della questura di Brescia sta indagando per capire quanti siano entrati nel locale e abbiano sparato, dato che sono stati esplosi più colpi, e se ci siano dei testimoni: si sa che i proprietari in quel momento erano soli, non c'era nessuno dentro e fuori dalla pizzeria. Gli agenti stanno interrogando i vicini per capire cosa sia accaduto.

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