venerdì 28 gennaio 2022
Scomparso ad appena 51 anni il direttore della testate della Scuola di giornalismo dell'Università cattolica. Scrittore, saggista, videomaker e soprattutto maestro di tanti giovani
Addio a Matteo Scanni, il giornalismo con gli occhi e con la testa

Matteo Scanni

COMMENTA E CONDIVIDI

“Non esistono vite comuni, solo sguardi addomesticati”. In questa massima della grande reporter brasiliana Eliane Brum è racchiuso il senso della professione che Matteo Scanni viveva e trasmetteva ai suoi allievi della Scuola di giornalismo dell’Università Cattolica. Lo faceva sin dal primo giorno di lezione quando esortava i ragazzi, freschi dalle selezioni e ancora un po’ spauriti, a “guardare”.

“Ma guardate con la testa, non solo con gli occhi”, aggiungeva il coordinatore e direttore delle testate della Scuola di Giornalismo dell’Università Cattolica di Milano, morto ieri a 51 anni, a causa di una malattia che l’aveva colpito qualche anno fa. Riservato tanto da apparire brusco, quando gli chiedevano notizie sulla sua salute, si limitava a dire, con un sorriso: “Me la cavo”.

Fra una cura e l’altra, ha continuato sino all’ultimo a fare e a insegnare il giornalismo, due dimensioni inscindibili nella sua esperienza professionale e umana. Aveva mosso i primi passi nel giornalismo collaborando con il settimanale cattolico ambrosiano della zona di Sesto San Giovanni, Città Nostra. Alla Cattolica ha cominciato nel 2001 e, fino all’ultimo, non ha mai smesso. Al contempo, come freelance, collaborava con Il Mondo, Corriere Lavoro, Corriere della sera, L’Espresso e Diario. Soprattutto non si stancava di realizzare importanti videoreportage di inchiesta. Da Il Paese dei maiali, sulle contraffazioni alimentari, a Euskal Kronikak, dedicato ai Paesi Baschi, a The Iron Curtain diaries.

Nel 2006, con O’sistema, fatto insieme a Ruben Oliva, ha anticipato la denuncia del sistema perverso fabbricato dalla camorra a Napoli. Matteo Scanni l’ha raccontato senza sensazionalismo ben prima che diventasse “moda”, vincendo il Premio Ilaria Alpi. Nel 2015, ha fondato il Festival Dig (Documentari, inchieste, giornalismi) che, dal 2020, si svolge a Modena. E’ stato anche autore di saggi e testi teatrali. “È con dolore e sconcerto che la Scuola di Giornalismo Università Cattolica apprende e comunica la scomparsa del suo direttore delle testate, il giornalista Matteo Scanni - si legge sulla pagina Facebook della Scuola -. Il direttore accademico Marco Lombardi, tutti i colleghi del board, il personale docente e i tutor si stringono alla famiglia nel suo ricordo.

Grazie Matteo, per avere fatto diventare questa scuola un luogo di giornalismo vivo, presente, che continua nelle generazioni. Non ti dimenticheremo mai”. Affermazione quest’ultima che chiunque abbia condiviso il privilegio di essere stata prima allievo e poi collega di Matteo Scanni, non può fare a meno di condividere. I funerali si svolgeranno domani a Milano.

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: