sabato 11 dicembre 2021
Il sacerdote, parroco ad Acerra, scrive su Facebook: «Il Covid mi ha tradito due volte, ho perso la mia famiglia, ora non voglio più piangere nessuno»
Don Stefano Maisto in una foto tratta dal suo profilo social

Don Stefano Maisto in una foto tratta dal suo profilo social - Facebook

COMMENTA E CONDIVIDI

«Per favore, a tutti quelli che ancora devono farlo... vaccinatevi! Non voglio più piangere nessuno». Don Stefano Maisto, parroco ad Acerra, nel Napoletano, lo ha scritto al termine di un lungo post pubblicato sul proprio profilo Facebook, dal titolo eloquente: "Il Covid mi ha trafitto due volte".

Nel corso di questi quasi due anni di pandemia, don Stefano ha perso infatti la sorella e la madre, con le quali viveva. La prima se n’è andata nell’estate del 2020, in seguito a un crollo nervoso. La seconda, malata di leucemia, è morta il mese scorso per complicazioni da Covid-19, nonostante avesse ricevuto le due dosi di vaccino.

«Lo dico da prete, provo una gran pena per quelle manifestazioni no-vax dove si portano raffigurazioni di Madonne e santi – scrive il sacerdote –. Mi ferisce l’uso di queste immagini sacre sviluppate in questo modo. Mi feriscono ancora i tanti che, nonostante tutto quello che stiamo vivendo, continuano a non volersi vaccinare e a negare la pandemia e tutto quello che sta provocando».

Il post di don Stefano Maisto

Il post di don Stefano Maisto - Facebook

Don Stefano inizia il racconto di questi due anni partendo dalla tragedia che ha colpito la sorella. «Pina era un angelo particolare. Era infatti interdetta mentalmente. Dalla nascita. La sua tutrice era mia madre: vivevano un rapporto simbiotico le mie due donne. Da quando Pina è venuta al mondo, mamma non l’ha mai lasciata un secondo, qualsiasi cosa facesse, ovunque andasse, mamma e figlia erano sempre insieme».

La pandemia sconvolge letteralmente la vita di Pina. «Mia sorella – prosegue don Stefano – che ha sempre vissuto la sua vita in maniera semplice e sorridente, nonostante tutti i problemi che avesse, non riesce a reggere psicologicamente alla pandemia. Comincia a non volersi più alzare dal letto, comincia a non riconoscere più il giorno e la notte, la sua vita è oramai del tutto sconvolta, senza più la certezza e la quotidianità di cui aveva bisogno. Intontita da tutto quello che prendeva e stava accadendo, il 26 giugno del 2020 si addormenta per sempre».

A più di un anno di distanza il sacerdote sarà trafitto una seconda volta. «Passano i mesi, seguiamo sempre i telegiornali, le notizie, finalmente i vaccini sperimentali, man mano vengono autorizzati. A marzo 2021, e poi ad aprile, io e mia mamma riceviamo il vaccino. Prima e seconda dose».

Ma non basta. «Purtroppo, a metà ottobre mia madre risulta positiva. Dopo dieci giorni, nonostante le cure che il medico le dà, nonostante i medici Usca che vengono a casa, sono costretto a chiamare l’ambulanza per far ricoverare mamma, sempre più bisognosa di ossigeno a dosi troppo grandi. Mamma è obesa, su sedia a rotelle, è leucemica e ha un’aritmia sempre più grave. Il Covid danneggia irrimediabilmente i polmoni e dopo altri sette giorni, il 3 novembre, torna in cielo dal marito e dalla figlia». Sebbene non le abbia salvato la vita, «mia madre credeva nel vaccino», dice don Stefano. E ripete ancora una volta a chi non si è ancora convinto: «Vaccinatevi!».

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: