lunedì 3 luglio 2017
Discussione in rete sulle foto scattate durante un convegno della Regione Abruzzo. Sei ragazze hanno protetto con l'ombrello i relatori da sole e pioggia. «Peggior modello di cultura patriarcale»
Al convegno gli uomini sul palco, le donne... reggono l'ombrello. È polemica
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Davvero è solo una «polemichetta», quella che si è sviluppata in rete a seguito di un convegno per lo Sviluppo del territorio? E, per restare in argomento, di che sviluppo si parla, quando capita che sette illustri relatori (tutti uomini) partecipano a un serissimo convegno e dietro di loro sei hostess (tutte donne) tengono graziosamente gli ombrelli aperti perché sulle loro teste non cada la pioggia né picchi il sole?

È accaduto durante le due giorni che si è svolta venerdì e sabato nella Badia celestiniana di Sulmona (L'Aquila) con il titolo "Fonderia Abruzzo 2017: laboratorio di idee e nuove visioni per il futuro della Regione Abruzzo in Europa". Strano laboratorio di nuove visioni, quello che è visto quando è scoppiato l'acquazzone e, poche ore dopo, quando è tornato il sole.

Il quadretto non è passato inosservato al popolo della Rete, che ha reagito con ironia ma anche con un po' di tristezza.


Il governatore dell'Abruzzo Luciano D'Alfonso, che era seduto all'asciutto e all'ombra sotto uno degli ombrelli aperti dalle ragazze insieme tra gli altri al ministro per la Coesione sociale e il Mezzogiorno Claudio De Vincenti, oggi ha cercato di sdrammatizzare, parlando per l'appunto di "polemichetta". La prossima volta, ha detto, indiremo un «appalto o concorso che preveda in automatico il ricovero da antipatia atmosferica», non rendendosi conto che il problema non è stata la pioggia ma il modo in cui è stata gestita. Nemmeno la traccia di una minima autocritica, insomma, se non per il fatto che tra le reggi-ombrello ci fosse una minorenne.


È stato detto che le ragazze si sono rese disponibili in maniera volontaria. Altri hanno eccepito che in fondo reggere l'ombrello è uno dei compiti «di servizio» di una hostess a un convegno (ma questo sarebbe da verificare: hostess - e possibilmente steward - registrano le presenze, distribuiscono il materiale informativo, ma da qui a diventar cavalier serventi ce ne passa. E forse si potrebbe iniziare a pensare alla loro utilità nei convegni, che spesso assomigliano alle letterine-meteorine e alle ragazze esultanti della Formula Uno).

E comunque la (presunta) volontarietà non toglie nulla alla sgradevolezza del quadretto, che rimanda il pensiero alle sventagliatrici dell'Antico Egitto: non sarebbe stato poi così male se uno dei relatori (maschi) rifiutasse cortesemente l'offerta e l'ombrello se lo reggesse da solo. Niente di tragico, e magari gli altri avrebbero seguito il suo esempio e non sarebbe sembrato così normale e ineluttabile che a disquisire di cose serissime - la promozione dei Fondi strutturali europei - seduti comodamente all'asciutto e all'ombra fossero solo maschi e a fare da contorno (in piedi per tutto il tempo del dibattito) solo donne.


Domenica sera sono intervenute la consigliera di parità della Regione Abruzzo Alessandra Genco e la presidente della Commissione pari opportunità della Regione Gemma Andreini. «Ancora una volta con molta superficialità si è messo in atto il peggior modello di una cultura patriarcale. Chiediamo non l'apertura di una sterile polemiche, ma di un serio confronto a tutti i livelli». E speriamo che non piova.


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