mercoledì 21 agosto 2019
Antonino Zichichi presiede la 52esima edizione dei seminari internazionali del centro di cultura scientifica Ettore Majorana
A Erice 114 scienziati per le emergenze planetarie
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Acqua, Energia, cambiamenti climatici, cultura: sono solo alcune delle grandi questioni che saranno discusse nel corso della 52esima edizione dei Seminari internazionali sulle emergenze planetarie, in programma da oggi fino a venerdì 23 nel Centro di cultura scientifica “Ettore Majorana” di Erice, vicino a Trapani. A discuterne saranno 114 scienziati da 29 Paesi diversi, sotto la direzione del professor Antonino Zichichi, che fondò l’organizzazione nel 1962. Un’occasione per riportare il dibattito scientifico
al centro della cultura moderna, troppo spesso ingabbiata da una volontà politica miope, come suggerisce lo scienziato.

«Se davvero vivessimo nell’era della scienza, le emergenze planetarie sarebbero al centro dell’attenzione – spiega il professore ad
Avvenire -. Nel corso dei nostri seminari ne abbiamo individuate 72, divise in 15 classi. Si tratta di problemi che dal punto di vista della tecnologia moderna potrebbero essere affrontati. Non è che non si sappia cosa fare. La realtà, purtroppo, è che l’opinione pubblica è interessata ad altre cose».

Il centro del professor Zichichi è stato il primo polo scientifico a porre le emergenze planetarie al centro della propria riflessione, che non si basa soltanto sull’individuazione e la discussione dei problemi, ma anche sulla costruzione di modelli scientifici rigorosi per la loro soluzione. Un esempio? «Abbiamo dimostrato che la desertificazione può essere arrestata. Possiamo fermare l’avanzata dei deserti – dice ancora il professore –. In Cina è stato realizzato un progetto che ha bloccato l’espansione di della desertificazione. Ma abbiamo pubblicato i risultati di molti altri progetti, si parla di 50 volumi in dieci anni. Purtroppo queste cose non sono note al grande pubblico. La cultura in cui viviamo non è al passo con le grandi conquiste della Scienza. Che vengono semplicemente ignorate. La cultura moderna non si occupa di scienza ed è orientata da persone ignoranti».

Per questo la spinta prodotta dall’ecologia integrale di Papa Francesco con la Laudato si’ potrebbe contribuire a una svolta decisiva, favorendo un cambio di passo e agevolando l’attuazione pratica dei molti progetti finora realizzati. «Il Pontefice, in fondo, ha dato seguito a istanze già anticipate da un suo predecessore, Giovanni Paolo II – conclude Zichichi –. La cultura moderna confonde la scienza con la tecnica, che rappresenta soltanto l’uso delle conquiste scientifiche. La scienza non è pro o contro qualcosa, è semplicemente la lettura del “libro della natura”. E’ la volontà politica a piegarla a indirizzarla a suo piacimento riducendola a mera tecnica secondo i propri interessi».

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