Friuli Venezia Giulia, Veneto ed Emilia Romagna, oltre alla provincia autonoma di Bolzano, sono le aree italiane in rosso
scuro nella mappa dei contagi da Covid-19 appena pubblicata dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc), aggiornata al 28 gennaio.
La mappa si basa sulla proposta presentata dalla Commissione europea martedì scorso. Il "rosso scuro" indica le aree in cui il virus circola a livelli molto elevati, con il tasso di notifica dei casi superiore a 500 ogni 100mila persone.
Secondo la mappa aggiornata, oltre che nelle regioni italiane menzionate, queste caratteristiche sono riscontrabili in quasi tutta la penisola iberica (Spagna e Portogallo), l'Irlanda, i paesi baltici, alcune zone della Francia, Olanda e Svezia, la Germania dell'Est e la Repubblica Ceca.
Le zone in rosso scuro implicano che, chi vorrà entrare o uscire da queste aree, dovrà sottoporsi a test Covid-19 e quarantena.
Oltre alla mappa a livello europeo vi è la consueta classificazione nostrana in zona rossa, arancione, gialla e bianca. Come ogni settimana sono attesi i dati del monitoraggio dell'Istituto Superiore di Sanità di venerdì 29 gennaio.
Veneto, Emilia Romagna, Marche e Calabria potrebbero virare verso il giallo, mentre la Sicilia e la provincia di Bolzano potrebbero restare rosse.
Con gli ultimi dati del bollettino sul coronavirus che indicano ancora dati bassi di contagio (76 i nuovi casi) in Basilicata, la regione lucana potrebbe essere la prima "bianca" d'Italia nel giro di un mese. Per il momento, però, dovrebbe restare ancora gialla.
In zona rossa invece ci sono la Sicilia e la Provincia autonoma di Bolzano. I dati sono in netto miglioramento, negli ultimi giorni, in entrambi i territori e portano ad indicare un possibile cambio colore verso l'arancione. Ma in base all'interpretazione ministeriale dei 14 giorni potrebbero restare rosse.
La Liguria, con Rt medio sotto 1 e rischio complessivo basso, è tra le maggiori candidate a passare dalla zona arancione alla zona gialla, ma tra altri 7 giorni in base all'ordinanza sui 14 giorni. Il Veneto è una delle regioni candidate, grazie alla diminuzione dell'Rt nelle ultime settimane, a passare dalla zona arancione a quella gialla. Il territorio si trova in arancione dall'8 gennaio e sarebbero dunque trascorsi i 14 giorni. Anche Emilia Romagna e Calabria potrebbero diventare gialle. Così come le Marche, i dati della pandemia e l'occupazione dei posti letto, a cominciare da quelli nelle terapie intensive, spingono la regione del centro Italia verso l'inserimento da domenica in fascia gialla, con il conseguente alleggerimento delle misure restrittive.
Mentre l’Umbria, in zona arancione, è in bilico tra il restare in area di rischio medio alta o passare in zona rossa dato che il valore dell'Rt sfiora 1 e registra un rischio complessivo alto per la terza settimana consecutiva.
Anche la Puglia, in zona arancione, potrebbe essere una delle regioni a non cambiare colore perché non ha registrato grandi flessioni dell'indice Rt.
La Provincia Autonoma di Bolzano, in zona rossa, potrebbe andare verso una stretta ulteriore, nonostante l'Rt in flessione. Il governatore Arno Kompatscher ha annunciato che firmerà un'ordinanza che prevede da domenica la chiusura di bar e ristoranti.
Le regioni gialle sono Campania, Basilicata, Molise, Toscana e la Provincia autonoma di Trento.