venerdì 26 febbraio 2021
Alarm Phone aveva lanciato l’allarme. Nessuna risposta ufficiale. Lo strano caso delle informazioni “riservate” passate a utenti social vicini ai neofascisti. Sea Watch ha compiuto un secondo soccorso
Immagine d’archivio

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Sono stati intercettati da una motovedetta libica 141 persone. Potrebbero essere i 150 dati per dispersi ieri. Anche questa volta, però, nessuna comunicazione è stata data in via ufficiale, ma solo attraverso un profilo twitter privato, che regolarmente scrive in italiano, il quale da anni trasmette informazioni e immagini in esclusivo possesso di mezzi militari europei e libici oltre che dei servizi segreti di vari Paesi. Difficile credere che questa reiterata ininterrotta “fuga” di immagini, filmati e informazioni poi riversate sui social network attraverso noti profili vicini a movimenti neofascisti e neonazisti, non sia voluta dalle stesse autorità coinvolte. Informazioni che ad esempio le autorità marittime italiane spesso si rifiutano di fornire rimandando ai colleghi guardacoste libici.

L’ultima volta è accaduto ieri, quando disperatamente Alarm Phone e le altre organizzazioni umanitarie chiedevano notizie sui 150 migranti alla deriva, senza mai ottenere risposta. Fino a quando su Twitter non sono apparse le immagini, riprese dal molo militare di Tripoli, che ritraggono lo sbarco di circa 140 naufraghi da una motovedetta tripolina. In mancanza di conferme ufficiali, e avendo perso qualsiasi conatto con la barca, non si può escludere che vi sia stata una strage in mare. Al momento dell'ultima chiamata telefonica gli operatori di Alarm Phone hanno potuto ascoltare le urla disperate di chi diceva che il gommone era semiaffondato e le persone cadevano in acqua.

A quanto si apprende i naufraghi raggiunti da una delle milizie marittime libiche sono state condotte nei campi di prigionia. Intanto la nave “Sea Watch 3” ha copiuto un secondo intervento in due giorni: altre 102 persone sono state soccorse dopo le 45 di ieri. Erano a bordo di un gommone semi-sgonfio avvistato stamattina dalla nave della ong tedesca. Molti migranti presentano ustioni da carburante e hanno ricevuto assistenza medica. "Abbiamo 147 naufraghi a bordo", conferma la ong.

Senza pause continuano anche le traversate verso la Sardegna. Sono sbarcati 46 algerini che hanno raggiunto l’isola su tre piccole imbarcazioni. Al primo gruppo di 7 intercettato stamane dalla guardia di finanza, in serata se ne sono aggiunti altri due, distribuiti su due barchini, per un totale di 39, fra i quali sono stati individuati due giovanissimi che ai militari non sembrano ancora maggiorenni. Le due imbarcazioni, arrivate in serata scortate dai finanzieri del Reparto aeronavale, stavano navigando a circa 22 miglia da Capo Teulada, davanti alle coste del Sulcis, quando sono state avvistate dai mezzi delle Fiamme gialle.

Nell’ambito delle azioni di contrasto, la Guardia costiera tunisina ha bloccato nella notte tra il 25 ed il 26 febbraio a Sousse, Nabeul, Tunisi, Djerba, Sfax e Mahdia, sette tentativi di "attraversamento illegale" delle frontiere marittime verso l’Italia. Lo rende noto il ministero dell’Interno di Tunisi in un comunicato precisando che nel corso delle operazioni sono state fermate 87 persone, di cui 45 provenienti da diversi Paesi africani e 8 ricercate dalle forze dell’ordine. Sotto sequestro anche diverse imbarcazioni e somme di denaro in valuta straniera. Per tutti i fermati è scattata, in accordo con il pubblico ministero, una denuncia alla magistratura.

Per tutta la giornata di venerdì non era stato possibile ricevere altri segnali dai migranti alla deriva. Nelle ultime settimane molte delle vittime dei naufragi - oltre 200 secndo dati ufficali Onu per il 2021 - hanno perso la vita dopo avere lottato con l’ipotermia, che in questa stagione non lascia scampo, uccidendo i naufraghi in pochi minuti.

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