lunedì 12 giugno 2017
Nicolini, premiata per il suo impegno sul fronte migranti, è arrivata terza. Nel comune del Sassarese elezioni nulle per bassa affluenza. In un paese del Friuli tutti i consensi all'unico candidato
Giusi Nicolini: il sindaco uscente di Lampedusa, premio Unesco per la pace, è arrivata terza (Ansa)

Giusi Nicolini: il sindaco uscente di Lampedusa, premio Unesco per la pace, è arrivata terza (Ansa)

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Il voto amministrativo di domenica ha riservato alcune sorprese. Prima tra tutte la sconfitta di Giusi Nicolini, combattivo sindaco di Lampedusa, vincitrice del Premio Unesco per la Pace, tenace protagonista dell’accoglienza sull’isola di migliaia di migranti in arrivo via mare dalle coste africane. Nicolini si è piazzata solo terza, dietro Salvatore Martello, già sindaco di Lampedusa e vicino a una parte del Pd, e Filippo Mannino. I dati definitivi dicono che Martello ha vinto con 1.566 voti davanti a Mannino con 1.116 voti mentre Giusi Nicolini si è fermata a 908.

A Sesto San Giovanni, storicamente amministrata dalla sinistra, il sindaco uscente, la dem Monica Chittò, con il suo 30,97% se la dovrà vedere con il candidato sostenuto da Forza Italia, Lega e Fratelli d'Italia, Roberto Di Stefano (26,09%) per un ballotaggio tutt’altro che scontato.

E se ci sono ballottaggi apertissimi nei grandi comuni, c’è anche il caso opposto di un plebiscito: a Cimolas, un comune della provincia di Pordenone, meno di 400 abitanti, il nuovo sindaco Davide Protti, ingegnere di 32 anni, alla prima esperienza di amministratore locale, ha raccolto con la sua lista «Thimolei» – apartitica e formata da giovani – tutti i consenso espressi, fatte salve 14 schede bianche o nulle. A ben vedere, niente di strano: la lista era la sola in lizza.

Cappotto, ma con avversari in campo, anche a Pozzuoli: qui Vincenzo Figliolia è stato riconfermato sindaco con il 71,29% delle preferenze. Figliolia, sostenuto da una lista civica di centrosinistra è al terzo mandato. Nell’importante centro alle porte di Napoli i Cinquestelle possono vantare di essere arrivati secondi: ma Antonio Caso ha raccolto solo il 7,74%.Centrodestra e centrosinistra – o anche solo uno dei due – vanno quasi ovunque al ballottaggio.

Ma c’è un comune nel quale tra due settimane resteranno entrambi a guardare: a Scordia si giocheranno la poltrona di sindaco Francesco Barchitta, appoggiato da due liste civiche, con il 28,71%, e Maria Contarino (M5S) con il 15,28%.

Contenzioso in vista a Serravalle Pistoiese dove il sindaco uscente Patrizio Mungai, del Pd, ha perso per soli 5 voti contro lo sfidante Piero Lunardi, sostenuto da una lista civica. Un risultato che ha spinto il Partito democratico a chiedere di riconteggiare le schede.

Tiratissima anche la partita in un centro ben più ampio come Acqui Terme, 20mila abitanti in provincia di Alessandria, dove il candidato pentastellato Lorenzo Lucchini conquista il ballottaggio con 2.770 voti, appena 30 in più del candidato del centrosinistra Carlo De Lorenzi. Osserva la contesa il candidato del centrodestra Enrico Bertero dall’alto dei suoi 4.570 voti, pari al 45,6% delle preferenze, che il 25 giugno se la vedrà dunque con Lucchini.

Poche le schede nell’urna un po’ in tutta Italia, persino troppo poche in alcuni centri. È il caso di Palau (Sassari), dove è andato ai seggi solo il 39,6% degli elettori. Quorum non raggiunto, per l’immaginabile delusione di Luca Vittorio Fresu, unico canidato in corsa.

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