lunedì 26 ottobre 2020
Un pastore con l’odore delle pecore, nel quartiere Gorizia, fuori Milano: è lui il protagonista assoluto di "Tram 12 - Gorizia calling" (Edikit, 13 euro) di Maria Elisabetta Ranghetti
Don Paolo Steffano

Don Paolo Steffano - Archivio Avvenire

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La vita di un parroco di periferia può essere intensa, caotica, indaffarata... e quella di don Paolo Steffano lo è anche di più. Un pastore con l’odore delle pecore, in un quartiere che è l’emblema della multietnicità, il Gorizia a Baranzate: è lui il protagonista assoluto di "Tram 12 - Gorizia calling" (Edikit, 13 euro), un libro appena pubblicato che non fa sconti alla complessità della sua missione. L’autrice, la cernuschese Maria Elisabetta Ranghetti (al suo attivo altri tre romanzi ambientati in Israele e Irlanda del Nord), conobbe don Steffano nel 1989 quando era coadiutore della pastorale giovanile a Cernusco sul Naviglio.

Anni dopo l’amicizia è diventata il cemento su cui scrivere una raccolta di racconti incentrati sull’impegno del parroco a fianco agli ultimi: otto giorni, altrettante finestre aperte sulle vite delle persone che affollano il quartiere e ne compongono la variegata umanità: gente che suda ogni centesimo, che entra ed esce dal carcere, che manda i figli a scuola ogni mattina cercando di tenersi a galla...

Gli abitanti del Villaggio Gorizia, 70 per cento di origine straniera appartenenti a 76 differenti nazionalità (lo abbiamo raccontato diverse volte anche in queste pagine) compaiono nelle giornate di don Paolo: lunedì il parroco vive la preoccupazione per un giovane arrestato quando era a un passo dal cambiare vita. Martedì il viaggio sul tram 12 che dà il titolo al volume, per raggiungere gli uffici diocesani e poi di nuovo al Gorizia, a impartire le benedizioni natalizie nella case e, già che c’è, risintonizzare Tv2000 e sistemare il lavandino gocciolante di qualche anziano. Mercoledì la visita a una famiglia albanese decisa a rimpatriare dopo aver perso il lavoro...

Don Paolo Steffano e la scrittrice Maria Elisabetta Ranghetti a Baranzate

Don Paolo Steffano e la scrittrice Maria Elisabetta Ranghetti a Baranzate - .

La brulicante umanità del Gorizia ne esce ritratta come un modello di convivenza impegnativa ma possibile. A un patto però, ci ricorda l’autrice con il suo sguardo empatico: che ci sia qualcuno, come don Paolo e tutti coloro che lo affiancano e ai quali il libro rende merito, disposto ad accoglierla.

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