sabato 22 maggio 2010
COMMENTA E CONDIVIDI
«Questa è la partita che apre le porte della storia. La finale di Champions dà sensazioni uniche, io la inseguivo da tanto tempo...». Javier Zanetti si appresta a giocare la 700esima partita con la maglia dell’Inter e taglierà il traguardo in un’occasione speciale. «Ho giocato tante finali - spiega il capitano dell’Inter - ma questa sarà diversa per quello che rappresenta e per come è sentita in tutto il mondo. Se mi metto a pensare che ho giocato tante partite con la stessa maglia, tutto questo mi riempie d’orgoglio», dice l’argentino, che ad agosto compirà 37 anni. Zanetti indossa la maglia dell’Inter dal 1995 e il presidente nerazzurro, Massimo Moratti, si è augurato che il capitano sia l’uomo partita. «Ringrazio il presidente per quello che ha detto. Siamo insieme da 15 anni, se ripenso da dove siamo partiti e dove siamo arrivati... », dice Zanetti. «Arriviamo a questo appuntamento nel migliore dei modi, conosciamo ogni dettaglio dei nostri avversari. Il Bayern Monaco è una grande squadra: a loro mancherà un giocatore importante come Ribery, ma noi dovremo rinunciare ad un giocatore altrettanto importante come Thiago Motta», aggiunge riferendosi ai due squalificati che salteranno la gara.Lunghissima la conferenza stampa di Mourinho, quasi una confessione che sa di addio: «Per i tifosi - ha detto il tecnico - sarà un evento straordinario: 45 anni dall’ultima finale sono davvero tanti, la maggior parte di loro non era ancora nata l’ultima volta che si è vinto. L’Inter ha conquistato tanti trofei, ma credo che questa partita, in caso di vittoria, sarà davvero speciale. Sento la pressione e l’importanza dell’impegno. Ma tutto finirà entrando allo stadio: allora mi sentirò nel mio habitat naturale». Inevitabili le domande sul suo futuro: «Non è un problema che si parli di me al Real: ma chi gioca una finale di Champions può preoccuparsi solo della partita. Ma nemmeno alla fine saprò se sarà stata l’ultima partita con l’Inter. Dovrò pensarci ancora 4 o 5 giorni. La gara più importante della mia carriera? È sempre quella successiva, solo così si vince tanto. Ma quando arrivi alla finale di Champions, che dà il titolo più importante a livello di club, tutti vogliono vincere.  L’Inter è una squadra, e giocherà come tale. Moratti per me è una persona speciale: mi piacerebbe vederlo con la coppa in mano». Un giornalista russo ha regalato a Mourinho una corona di cartone: «Oggi non la metto, spero di poterlo fare alla fine della partita », ha sorriso il tecnico.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: