lunedì 13 ottobre 2014
​Battono in finale le cinesi e per la prima volta conquistano il mondiale. Le azzurre, solo quarte dopo due sconfitte, fanno il pieno di ascolti in tv.
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​Per la prima volta nella loro storia gli Stati Uniti salgono sul trono mondiale della pallavolo femminile. Le ragazze allenate da Karch Kiraly hanno superato domenica la Cina 3-1 grazie alla freschezza fisica e ai muri impeccabili. Guidate alla perfezione dal miglior pallavolista del ventesimo secolo, che aggiunge così l'ennesima medaglia al proprio lunghissimo palmares in cui spiccano tre ori olimpici, due nell'indoor e uno nel beach questa volta le americane, sconfitte due volte in finale nel nel 1967 e nel 2002, non si sono fatte sfuggire la chance e si sono appuntate la medaglia più preziosa. Dopo aver spazzato in semifinale il Brasile due volte oro olimpico, le statunitensi hanno completato il loro torneo di alto livello ma con un paio di passi falsi, fra cui la lezione subita mercoledì dall'Italia nella Final Six. Sostenute dalla gran parte dei 12.600 tifosi del Forum, nella partita più importante sono state impeccabili, dominando a muro (14 contro i 9 delle cinesi) e affidandosi a una stratosferica Kimberly Hill (20 punti), eletta miglior giocatrice e miglior schiacciatrice del Mondiale per la gioia anche della Agil Novara che l'ha ingaggiata in estate. Ha lasciato il segno anche Christa Dietzen Harmotto con 15 punti e 7 muri, mentre le cinesi guidate da Lang Ping, unica donna in panchina di questo mondiale, dopo i primi due set persi, sono tornate in corsa nel terzo soprattutto grazie a Chuniel Zeng e i suoi 20 punti, mentre si è fermata a 15 Ting Zhu, che comunque si è aggiudicata il titolo di top scorer del torneo.  I 31 punti di una strepitosa Valentina Diouf e la spinta dei tifosi del Forum non sono bastati alle azzurre. Il loro Mondiale si è chiuso a un passo dal podio ma, dopo aver trascinato fino al tie break il Brasile due volte campione olimpico, il ct Marco Bonitta manda un "messaggio forte" a tutti: "So che non verremo ricordati per nulla, perché non abbiamo vinto una medaglia, ma per noi è una grande vittoria. Nessuna di queste squadre top che hanno vinto Olimpiadi, Mondiali, Europei, ci ha messo i piedi in testa. E questo per me è un risultato. Abbiamo lottato con tutti e siamo la prima squadra europea. Questa è la nostra vittoria e ce la teniamo stretta". Vittoria indiscussa quella dell'audience: partite in sordina su Raisport leazzurre hanno conquistato Raidue e battuto lo straspotere del calcio in tv, superando anche la nazionale di Conte che giocava in contemporanea. Una bella lezione di sport.  Mentre il sottosegretario Graziano Delrio si complimenta con il presidente della Federvolley Carlo Magri, con il ct e la squadra, c'è chi come Monica De Gennaro esce dal campo in lacrime, chi come Valentina Diouf si guarda intorno con l'amarezza di aver perso quella che poteva diventare la migliore partita della sua carriera. "Non lo è stata solo perché ho perso - si è rammaricata la ventunenne milanese di mamma italiana e papà senegalese - Ce l'ho messa tutta, di più non potevo fare. È stato un Mondiale molto bello, non siamo il calcio ma stiamo prendendo piede". Soprannominata fiocco di neve perché atterra leggera dopo i salti, Diouf pur partendo dalla panchina con lucidità e potenza ha rimesso in corsa le azzurre dopo due set di resistenza passiva al Brasile. Finalmente nel terzo le sue martellate non sono rimaste isolate: Caterina Bosetti e Antonella Del Core hanno dato un contributo, che sommato agli errori delle brasiliane hanno tenuto aperta una partita via via sempre più spettacolare. Ma negli ultimi 15 minuti, complice anche un quarto tocco brasiliano ignorato dagli arbitri e una Sheilla da 21 punti, un nuovo black out ha paralizzato la squadra di Bonitta e la medaglia è sfumata, come nella finalina del 2006. "Adesso dobbiamo pensare ai prossimi due anni, abbiamo qualche giocatrice un pò esperta, bisogna valutare cosa è meglio - ha aggiunto il ct - Non ho pensato a chi aveva 30, 35 o 20 anni, ma al bene della squadra. Ora il futuro è diverso. Rio è il nostro obiettivo, quindi sarà un'Italia più giovane probabilmente".
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