venerdì 8 maggio 2020
Il mondo del lavoro in Italia, dall’inizio dell’emergenza, raccontato dai protagonisti da stasera per quattro venerdì. Il regista Salvadore: «Racconti di speranza»
Una immagine di Lavori in corso" di Tv2000

Una immagine di Lavori in corso" di Tv2000

COMMENTA E CONDIVIDI

Una fotografia sul mondo del lavoro in Italia, dall’inizio dell’emergenza coronavirus fino al passaggio alla fase 2. E’ la nuova serie di documentari dal titolo I lavori in corso, di Andrea Salvadore, in onda su Tv2000 (canale 28 dt e 157 Sky) da stasera ogni venerdì in seconda serata. La serie è nata al volo, dopo il buon riscontro dell’omonimo docu– film trasmesso da Tv2000 il Primo Maggio.

«Si trattava di una sorta di numero zero – racconta l’ideatore e regista Andrea Salvadore che ha scritto il programma con Antonio Montesanti e Goffredo Merolla – Siamo partiti il Primo Maggio con quattro figure professionali, le più indicative della cosiddetta Fase 1: l’imprenditore, l’operaio, la maestra elementare che fa lezione a distanza e il rider che ci porta da mangiare. Il direttore di Tv2000 Vincenzo Morgante ha valutato di trasmettere altre 4 puntate». Stavolta il racconto del lavoro si piega all’uscita dalle case: ci sono quelli che lavorano sfiorando il virus, quelli che non hanno mai smesso di lavorare, quelli a cui il virus il lavoro lo ha spazzato via e quelli che il lavoro lo cercavano anche prima. Papa Francesco ha parlato di “gente che ha fame”. Cambia la geografia umana dell’occupazione ma presto dovrà mutare anche quella fisica.

«Se prima dell’emergenza sanitaria erano 570.000 in Italia a fare telelavoro da casa, ora sono balzati a 14 milioni. E in molti casi sarà il futuro del lavoro – aggiunge il regista– . Muoiono professioni, dovranno nascerne altre. Già prima di questa crisi si diceva che questo secolo ci avrebbe consegnato il 60% di nuovi mestieri». Oltre ai protagonisti, lavoratori e disoccupati, nel racconto settimanale di Tv2000 saranno anche sociologi ed economisti ad aiutare a comprendere questa contemporaneità. La serie I lavori in corso raccoglie storie, senza una voce narrante. E così si susseguono i video–diari girati dagli stessi protagonisti, dai loro familiari e amici, con i colloqui raccolti utilizzando i social. «Adesso la cosa si fa più complessa. In questa serie via skype dialoghiamo con il sociologo Domenico De Masi, uno dei quattro protagonisti della prima puntata – anticipa Salvadore – . Gli altri sono una donna che ha lasciato un lavoro a tempo indeterminato per fare l’organizzatrice di matrimoni, una cassiera di un supermercato, figura fondamentale in questi giorni, un signore che commerciava in vini con la Cina e l’America e che ora ha fermato l’attività. Parlano da soli, non c’è bisogno di stare ad aggiungere altro. I loro video diari si intrecceranno fra loro».

L’intreccio compone un quadro positivo, nonostante tutto, capace di cogliere opportunità, aprire nuovi, possibili, scenari di occupazione. L’obiettivo è di non essere solo fotografia del presente perchè la domanda che unisce il pensiero di tutti è sul futuro: come sarà il dopo. Un dopo che sarà il risultato di ciò che stiamo costruendo oggi, nella nostra drammatica quotidianità, spiega Salvadore: «Credo che l’ottimismo sia una chiave di racconto fondamentale in questa fase. La fotografia è la disperazione, noi che facciamo il lavoro di comunicare abbiamo troppo spesso un atteggiamento sbagliato. Non vuol dire alterare la realtà, ma alla fine di un racconto drammatico cogliere una luce in fondo al tunnel. Si aprono scenari straordinari. Siamo di nuovo con noi stessi, avevamo identificato la nostra vita con una professione, ora è giunto il momento di riflettere e di ripartire».

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI