sabato 16 maggio 2015
​Il torneo non è andato per il verso giusto per gli azzurri, ma non sarebbe giusto dimenticare tutto il lavoro fatto in questi anni.
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Ora la partita più difficile sarà resistere alla tentazione italiota di piangersi addosso o di demolire tutto. La disfatta degli azzurri agli Internazionali d’Italia di tennis ha lasciato l’amaro in bocca agli appassionati della racchetta del Belpaese, che avevano ben altre aspettative alla vigilia del torneo. Colpa delle prestazioni dei nostri tennisti, capaci di scendere in campo con un piglio decisamente più internazionale rispetto al passato.

Le ragazze hanno appena scacciato dalle squadre di “serie A” (il World Group di Fed Cup) perfino gli Usa di Serena Williams. E non può bastare il passo falso degli uomini in Coppa Davis contro il Kazakistan per rimettere tutto in discussione. Tutto il gran lavoro svolto negli ultimi anni, le ottime prestazioni e la forte credibilità maturata sui campi di tutto il mondo, compresi i prestigiosi tappeti erbosi di Wimbledon.

Un giro a vuoto ci può anche stare, anche se collettivo e nel torneo più atteso, quello di casa. Al Foro Italico si sono presentati 15 italiani (8 uomini e 7 donne) e 11 di loro hanno fatto le valigie già al primo turno. Uno solo, l’esuberante Fabio Fognini, ha scavalcato i primi due step per poi arenarsi agli ottavi, peraltro un traguardo mai raggiunto in passato.

A volerlo cercare qualche elemento di ottimismo lo si potrebbe anche trovare. Magari guardando alla prestazione del giovanissimo Matteo Donati, iscritto nel cartellone principale grazie a una wild card conquistata sul campo. Il 20enne piemontese, con una posizione nel ranking mondiale da astronauta (n.282) e per la prima volta in lizza in un torneo Master 1000, ha superato il primo turno eliminando il colombiano Santiago Giraldo, lontano anni luce nella classifica mondiale (n.49). Ma, poi, ha dovuto arrendersi al ceco Tomas Berdych , uno dei più forti tennisti del mondo, il quinto per l’esattezza. Lo stesso scoglio contro il quale si è infranto Fognini.

Il bicchiere mezzo pieno lo si potrebbe vedere anche nella gara di Karin Knapp, che ha sfiorato l’impresa contro la ceca Petra Kvitova (n.4). Certo, al secondo turno è uscita anche Sara Errani, e da lei ci si poteva aspettare davvero qualcosa di più dopo aver raggiunto la finale lo scorso anno (vinta da Serena Williams). Anche perché non è più “distratta” dal doppio, dopo il “divorzio” da Roberta Vinci: le due formavano la prima coppia del mondo e questa sì è stata una vera sconfitta per il tennis italiano che con le “Chichis” ha, per la prima volta, infilato il Grande Slam.

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