giovedì 3 gennaio 2019
Ultima stagione di Sky che lascia dopo 322 vittorie, tra cui otto Grandi corse. Froome e Thomas no al Giro, andranno al Tour. Ma il team, sotto altro nome, dovrebbe comunque andare avanti
Sponsor in fuga Addio dream team
COMMENTA E CONDIVIDI

L’annuncio risale al 12 dicembre scorso: Sky lascerà il ciclismo al termine di questa stagione. Lascia lo sponsor, questo marchio planetario che ha segnato la storia di questo sport degli ultimi dieci anni. La struttura, la squadra che è di proprietà di sir Dave Brailsford dovrebbe andare avanti e mai come in questo caso il condizionale è d’obbligo. L’altro annuncio, non meno importante, è arrivato allo scoccare della mezzanotte. La Sky annuncia al mondo che i pezzi più pregiati della propria argenteria li manderà al Tour, e per il Giro punterà su una delle realtà più interessanti in assoluto.

Al Tour con due punte da capogiro: Chris Froome e Geraint Thomas. Il primo con quattro Tour vinti, il gallese l’ultimo ad aver fatto sua la corsa più importante al mondo. Da noi, a sfidare Nibali e Aru, Dumoulin, Valverde e Simon Yates, ci sarà invece Egan Bernal, talentuoso colombiano cresciuto ciclisticamente in Italia (alla Androni Giocattoli, ndr) e ora speranza colombiana e di questo team che si appresta a fare con la maglia Sky l’ultimo giro di giostra prima di cambiar pelle, perché di questo si tratta. Alle spalle di Bradford c’è il giovane James Murdoch, figlio del tycoon australiano Rupert, grande appassionato di ciclismo. Ma andiamo per ordine. «È stata una decisione difficile quella di capire su quale Grande Giro concentrarsi – ha spiegato Froome – , specialmente dopo aver vinto il Giro d’Italia l’anno scorso e aver vissuto un momento così bello in quella corsa con la squadra, ma per il 2019 il mio obiettivo numero uno sarà il Tour de France. È sicuramente difficile non tornare al Giro d’Italia e difendere la maglia rosa, ma penso che, con il Tour de France come obiettivo principale, sia meglio saltare il Giro d’Italia nel 2019».

E ancora: «Se riuscirò a vincere il Tour de France per la quinta volta - cosa che solo altri quattro campioni hanno fatto (Anquetil, Merckx, Hinault e Indurain) - la mia carriera diventerà davvero incredibile». Thomas, dal canto suo, ha confermato che avrà come obiettivi il Tour e i Campionati del Mondo a cronometro che si terranno nello Yorkshire. «L’obiettivo principale per me sarà tornare al Tour de France per ottenere il miglior risultato possibile. Forse, se non avessi vinto il Tour nel 2018, avrei potuto pensare ad un programma con Giro e Vuelta ma in Francia avrò il numero uno sulla schiena e sarebbe brutto non esserci». E Bernal? A 21 anni è semplicemente entusiasta di affrontare per la prima volta il Giro d’Italia. «Il Giro è una gara che mi piace davvero tanto. Ho vissuto in Italia per tre anni, quindi ho molti amici lì e mi piacciono molto i tifosi italiani. Conosco le strade, mi pia- ce molto questa corsa e voglio fare il meglio possibile».

Ultima stagione targata Sky, poi dipenderà da Murdoch junior scoprire le carte e un nuovo marchio da appiccicare a queste gloriose maglie, che ad oggi hanno raccolto qualcosa come 322 vittorie, tra cui otto Grandi Giri (sei Tour, un Giro e una Vuelta, ndr) 52 altre corse a tappe e 25 gare di un giorno. Sky ha iniziato il suo impegno nel ciclismo nel 2008 quando ha unito le forze con British Cycling in un progetto nato per fare crescere il ciclismo a tutti i livelli e sostenere il movimento su pista e quello su strada. Alla fine di questa partnership, nel 2016, quasi due milioni di persone hanno cominciato a pedalare regolarmente e la nazionale del Regno Unito ha raggiunto successi senza precedenti, tanto fa fare incetta di medaglie in ben tre Olimpiadi. Il Team Sky ha iniziato la sua avventura nel 2010. Il sogno dichiarato era vincere per la prima volta un Tour con un corridore britannico. Obiettivo raggiunto nel 2012 con la storica vittoria di Sir Bradley Wiggins, ma non si sono fermati lì.

Hanno in pratica monopolizzato il ciclismo degli ultimi anni, in particolare le strade di Francia. Chris Froome ha vinto la prima Grande Boucle nel 2013. Nel 2018 Geraint Thomas è diventato il terzo ciclista del Team Sky - così come il terzo britannico - a vincere il Tour de France, cogliendo il sesto successo di squadra in sette anni. L’unico che è stato capace di interrompere questo dominio da CanNibali, è stato appunto Nibali, nel 2014. Per il resto un solo nome al comando: Sky. La decisione di Sky di uscire dal ciclismo arriva in seguito ad una nuova fase del suo cammino. Una decisione che nel mondo economico circolava da tempo, da quando cioè il controllo dell’intero pacchetto di azioni Sky è passato nelle mani del colosso statunitense Comcast, il quale non considera più strategico il ciclismo. Ma se Sky non è più dei Murdoch, il team di Brailsford naviga ancora in orbita di James Murdoch, vale a dire dell’uomo che più di ogni altro ha creduto nel progetto ciclismo, prima al fianco della Federazione britannica e poi con la creazione appunto del team più forte al mondo.

Ultimo figlio del magnate Rupert Murdoch, James è amministratore delegato della 21th Century Fox, independent director on the board di Tesla (colosso delle auto elettriche) e ciclista praticante e appassionato: difficile pensare che possa scegliere la via del totale disimpegno dopo oltre un decennio di grandi risultati. Così come certamente non appare preoccupato della decisione sir Dave Brailsford che in questa sessione del mercato ha puntato su giovani talenti di assoluta eccellenza ai quali ha proposto contratti importanti, fino ad arrivare alla firma quinquennale proprio con Egan Bernal, considerato il corridore del futuro. Tutto dipenderà quindi dall’accoppiata Murdoch-Brailsford: starà a loro dare una nuova pelle a questa struttura. Una nuova maglia ad un gruppo di atleti che tutti vorrebbero avere nei loro team.

È come se l’Armani Jeans decidesse di terminare la sponsorizzazione nel basket; sarebbe una gravissima perdita, ma l’Olimpia Milano andrebbe comunque avanti, con un nuovo sponsor. Al momento, qui si tratta della stessa cosa. Certo, se ciò non dovesse avvenire, solo in questo caso sarebbe davvero un brutto colpo per tutto il movimento. La squadra si scioglierebbe. I vari Froome, Thomas, Moscon, Bernal e via elencando, sarebbero chiamati a trovare nuove sistemazioni in altri team. Solo in questo caso la Sky si troverebbe a vivere una situazione simile a quelle vissute in passato da storici marchi come Bianchi e Legnano, Salvarani e Scic, Molteni e Mapei, per arrivare alla Fassa Bortolo. Tutti team che per una ragione o per l’altra, ad un certo punto, hanno deciso non solo di togliere il proprio marchio dalle maglie, ma hanno tolto il disturbo, lasciando solo lo struggente presente del loro immenso passato.

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: