venerdì 17 novembre 2023
Cerimonia di premiazione al cinema Savoy, a Roma, della 29ma edizione della rassegna cinematografica che si conclude domenica 19 novembre. Ad Angela Molina il Premio alla carriera
Un momento della premiazione al MedFilm Festival

Un momento della premiazione al MedFilm Festival - Ufficio stampa MedFilm Festival

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Con la cerimonia di premiazione che si è svolta lo scorso giovedì sera al cinema Savoy, a Roma, è giunta al giro di boa la 29° edizione del MedFilm Festival 2023, che si chiuderà domenica 19 novembre 2023.

Numerosi i riconoscimenti consegnati nel corso della serata, moderata da Federico Pontiggia e dalla direttrice artistica della manifestazione Ginella Vocca, a partire dal Premio alla Carriera che è stato assegnato all’attrice spagnola Ángela Molina “per la sua versatilità fuori dal comune, per le infinite strutture interpretative di cui è capace, per l'enorme abilità nel passare dal cinema d'autore più raffinato alle grosse produzioni statunitensi, senza mai perdere un briciolo della sua classe e del suo desiderio di esplorare la gamma dei sentimenti umani”.

La Molina ha ricevuto il premio dalle mani di Sergio Castellitto che, nel film di Marco Bellocchio “Gli occhi, la bocca” (1982), doppiò Lou Castel, protagonista insieme proprio all’attrice spagnola.

Il Premio Amore e Psiche per il Miglior Film è andato a “Dancing of the Edge of a Volcano” di Cyril Aris, definito “come un canto di speranza per un Paese (il Libano, ndr) che, soffocato dalla tragedia, non può soccombere ma anzi ha il compito, attraverso l’arte, di rialzarsi sempre”. “Dancing of the Edge of a Volcano” ha conquistato anche il Premio Piuculture Miglior Film e il Premio Giurie universitarie.

“The Burdened” di Amr Gamal, che ha acceso i riflettori su un Paese purtroppo dimenticato, ha conquistato il Premio speciale della giuria in quanto “intenso spaccato della società yemenita raccontato senza toni enfatici ma con uno stile essenziale e allo stesso tempo emozionante. A partire dalla storia di una famiglia della classe media, istruita e aperta, il film riesce a raccontare la situazione di un paese in guerra, senza esotismi, né stereotipi”.

Al film Asmae El Moudir “The Mother of All Lies”, che racconta la storia privata della regista, è andato il Premio espressione artistica, insieme ad altri due riconoscimenti: il Premio Lungometraggio più creativo e il Premio Valentina Pedicini – Miglior opera prima e seconda; mentre María Vázquez, protagonista di “Matria” di Álvaro Gago, ha ricevuto una Menzione speciale “per aver saputo interpretare con intensità un personaggio magnetico e pieno di vita”, raccontando “la condizione di una donna indipendente e combattiva in un territorio periferico e abbandonato della Spagna”.

Il WWF MedFilm Award (insieme a un premio di 1.000€) è stato assegnato a “Secaderos” di Rocio Mesa “per la capacità di raccontare la natura non come luogo o contesto ma come senso di vita, fuggendo alla tentazione dell’idillio bucolico”.

Due i riconoscimenti conquistati da “Le voix des autres” di Fatima Kaci: il Premio Methaxis per il Miglior Cortometraggio (“per la perfezione con cui ogni più piccola scelta contribuisce a costruire una storia toccante che non può lasciare indifferenti”) e il Premio Miglior Cortometraggio.

Il Premio Cervantes Roma al cortometraggio più creativo è andato, invece, a “Back” di Yazan Rabee “per l’originalità con cui è trasposto attraverso un montaggio dinamico e per l’unicità del suo linguaggio onirico”.

Infine le menzioni speciali: la 1° menzione speciale è andata a “Things Unheard Of” di Ramazan Kilic “per la tenerezza con cui viene trattato un argomento così crudo” (la violazione dei diritti degli abitanti del Kurdistan”); la 2° menzione speciale è stata attribuita a “The Key” di Rakan Mayasi (che ha conquistato anche il Premio Cervantes al Cortometraggio più creativo) “per l’originalità con cui un argomento così urgente (il rapporto tra Israele e il popolo palestinese, ndr) viene trattato, grazie all’uso del genere, della tensione e dell’elemento surreale”; la 3° menzione speciale è andata ad “I Promise You Paradise” di Morad Mostafa “per la poesia dei suoi silenzi e per l’incredibile capacità tecnica e artistica di comporre le immagini del film”.

Appuntamento al prossimo anno.z

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