Un altro duro colpo al nostro patrimonio culturale. E anche l'ennesimo fulmine che si abbatte su Pompei. È
scomparso l'affresco di Artemide che si trovava nella
domus di Nettuno degli scavi archeologici. A scoprire la scomparsa del dipinto, ampio una ventina di centimetri, è stato un custode. La soprintendenza non ha potuto fare altro che disporre un sopralluogo con i carabinieri che
indagano sul furto. Probabilmente su commissione. Ance il ministero dei Beni e delle Attività Culturali ha avviato un'indagine interna.
La zona degli scavi archeologici di Pompei dove si trova la domus di Nettuno, dalla quale è stato asportato l'affresco di Apollo e Artemide, si trova nei pressi
del vicolo di Modesto e in un'area presa in considerazione dal
"Grande Progetto Pompei". A denunciare la scomparsa dell'affresco ai militari dell'Arma di Pompei, lo scorso 12 marzo, è stata la direttrice degli scavi
Grete Stefani. L'affresco, che ritrae la dea Artemide seduta dinnanzi a suo
fratello Apollo, è stato di certo staccato da mani esperte.
I trafugatori si sono introdotti nella casa, che si trova
in un settore della città romana chiusa al pubblico, e hanno scalpellato l'angolo superiore di un piccolo quadretto, asportando un frammento di circa 20 cm di
diametro, in cui compariva la figura di Artemide.
"Il giorno 12 marzo - si legge in un comunicato della Soprintendenza Speciale per i Beni archeologici di Pompei, Ercolano e Stabia - è stata segnalata da
un custode in servizio nella Regio VI che effettuava un giro di
controllo, l'asportazione di una porzione di affresco nella Casa
di Nettuno (VI 5, 3) degli Scavi di Pompei".
Nell'ambito delle indagini si sta cercando di acquisire informazioni utili
con la visualizzazione delle riprese delle telecamere del sito archeologico per poter risalire agli autori del furto.
La burocrazia sta uccidendo Pompei
«Le norme ed i finanziamenti ci sono,
Pompei muore di ritardi, di incuria e di burocrazia. Serve un
piano drastico: ci sono 6 milioni di euro per estendere la
videosorveglianza ancora non spesi, il regolamento impedisce
l'ingresso ai visitatori con borse e zaini», ha detto il
senatore del Pd Andrea Marcucci, presidente della commissione
Cultura a Palazzo Madama, dopo avere appreso del furto. «I ritardi nell'avvio dei cantieri finanziati dall'Ue -
sottolinea Marcucci - hanno un costo altissimo. C'è una mole
burocratica che impedisce di fatto di spendere in tempi certi
quanto è stato stanziato. Da questo punto di vista, e nella
situazione complessiva in cui versa il sito archeologico, è
persino miracoloso che i furti non siano all'ordine del
giorno».
Un furto che colpisce l'intera Ue
«Sono molto rattristata per le
notizie sulla perdita di un antico affresco a Pompei. I
responsabili di tali atti di sconsiderato vandalismo, o come più
probabile, furto vero e proprio, si dovrebbero vergognare.
Rubano un patrimonio inestimabile che appartiene a tutti i
cittadini, italiani ed europei, e alle generazioni future.
Spero che la polizia possa prendere i colpevoli e recuperare il
pezzo mancante al più presto», ha dichiarato il commissario Ue alla
Cultura Androulla Vassiliou.
Riunione tecnica al ministero dei Beni culturali
Nel pomeriggio il ministro dei Beni e delle attività
culturali e del turismo, Dario Franceschini, ha annunciato una riunione tecnica, domani mercoledì, al ministero
di Beni culturali «per fare luce su quanto accaduto a
Pompei». E ha sottolineato che si
sta lavorando per «rafforzare le misure di controllo e vigilanza
del sito archeologico».