giovedì 12 giugno 2014
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​Partorire all’aria aperta, con il naso all’insù, senza medici, ostetriche ed epidurali, davanti alle sola presenza delle telecamere. È questa l’ultima, sconcertante, trovata della tv americana: raggruppare un manipolo di donne gravide, convinte della purezza della vita green, e spingerle a partorire in diretta nel nuovo reality Born in The Wild, del canale a stelle e strisce Lifetime. Il comunicato del programma infatti recita: «Cosa succede quando l’esperienza più folle di una donna diventa selvaggia ed i futuri genitori decidono di fare un parto senza assistenza all’aria aperta? Born in the Wild documenta il viaggio di genitori che hanno deciso di dare alla luce i propri figli in territori selvaggi». In realtà la risposta all’interrogativo del canale appare immediata: quel che succede a partorire senza assistenza, in mezzo al nulla, è di mettere a rischio la vita della madre e del nascituro, soprattutto in caso di complicazioni. Tra l’altro l’esperienza stessa proposta dal canale sembra essere una contraddizione in termini: se queste future madri sono così ostili alla tecnologia da arrivare a rifiutarla persino in un momento delicato quale il parto, perché allora accettano la presenza delle telecamere? Non è dato sapere se a influire sulla decisione sono i famosi "5 minuti di celebrità", ma quel che è certo è che il programma ha dato vita oltreoceano a una vera e propria sollevazione tra i medici americani, che sconsigliano fortemente di tentare questa avventura ai limiti della sopravvivenza. «Non possono rendere il parto sicuro abbastanza da non avere un problema che sia risolvibile senza andare in ospedale», sottolinea Ron Jaekle, specialista in medicina fetale al Medical Centre dell’Università di Cincinnati. «E poi i produttori non intervisterebbero mai i medici dell’equipe se dicessero: "Non sarebbe successo se fosse andata in un ospedale"». Dal canto suo, il network fa sapere che selezionerà solo madri che hanno già avuto un parto in precedenza, e location vicine a ospedali. Prevista anche la presenza di un ristretto team medico. Tuttavia, il rischio resta.
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