sabato 10 maggio 2014
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Sul treno, aspettando il bus, pedalando in bicicletta, al ritmo di corsa. Con lettori mp3 e smartphone ormai la musica si ascolta ovunque, tranne forse che seduti a casa... Se la musica si muove, perché allora non portare la musica dal vivo proprio dove si viaggia? Lo fa oggi e domani il Teatro Sociale di Como-AsLiCo, che fa viaggiare la lirica in città. Chi si sposta ai bordi del Lario questo fine settimana può “inciampare” in concerti nella stazione ferroviaria, in battello, sui bus, sulla funicolare che da oltre un secolo si arrampica fino a Brunate. È l’iniziativa con cui il vivace teatro lombardo aderisce agli European Opera Days. Giunti ormai all’ottava edizione, coinvolgono novantasei teatri in tutto il continente, dal Portogallo alla Finlandia, dall’Irlanda alla Romania. Lo scopo è aprire a un pubblico più ampio le porte dell’opera, per farne, spiega il progetto, «una pratica culturale sempre più accessibile alla società moderna». Ovvero un ritorno alle origini, quando l’opera era una forma d’arte e di spettacolo diffuso, con un forte tasso di penetrazione tra tutti gli strati della società.“Journey to Opera”, un viaggio verso l’opera, è il tema dell’edizione 2014. E per l’occasione oggi e domani sugli schermi delle principali stazioni lombarde verranno trasmessi alcuni estratti di opere liriche. Ma capita che per riscoprirsi popolare sia l’opera stessa a mettersi in viaggio... A Como, in particolare, sono trentadue gli eventi in programma, con oltre quattrocento artisti coinvolti. Tra questi, nella logica dell’arte partecipata, oltre a professionisti e studenti dei vari istituti musicali, anche associazioni di musica, alunni delle scuole medie e del liceo musicale. Delle realtà italiane che hanno aderito è senza dubbio quella che ha messo in campo l’iniziativa più imponente. Anche il Festival Puccini di Torre del Lago ha organizzato un evento piuttosto esteso. Oggi a partire dalle 16.00 si tiene l’“Happy hour dell’opera”, in cui aperitivi sono abbinati a un itinerario musicale con i cantanti dell’Accademia e l’Orchestra del Festival Puccini. Alle 17.30 salpa un gita musicale in battello, mentre dalle 19.30 fino a tarda serata il foyer si anima con un dj set. Domani spazio a conferenze sulle Turandot di Puccini e Busoni, mostre fotografiche sui quarant’anni del Premio Puccini e un concerto gospel. A Pavia il teatro Fraschini questa sera organizza in piazza della Vittoria un “Viaggio musicale attraverso le culture”. Le classi di canto dell’istituto superiore di studi musicali Franco Vittadini portano in scena lieder, canzoni e arie di classiche e delle tradizioni etniche di Cina, Russia, Giappone, Norvegia, Spagna, Ungheria, Romania, Francia e Italia – i Paesi di provenienza degli studenti – a testimonianza della fortuna dell’opera nel mondo.Più soft la linea di altri teatri. A Jesi la Fondazione Spontini oggi alle 16.00 propone la proiezione in alta definizione de La fuga in maschera di Gaspare Spontini, andata in scena nel 2012. Cremona ha deciso di inserire negli Opera Days il concerto in programma stasera per il Festival Monteverdi (arie e sinfonie di Rameau, nei 250 della nascita, eseguite da Le concert d’astrée). Altri organizzano visite gratuite in luoghi normalmente non aperti al pubblico, per scoprire cosa accade dietro le quinte: come il Regio di Torino, il Regio di Parma (gratuite alcune visite del sabato e apertura eccezionale gratuita la domenica mattina), il Pavarotti di Modena (con un momento musicale nel ridotto), il Del Monaco di Treviso (con un’esposizione di bozzetti e costumi di scena). La cosa più difficile però potrebbe essere saperlo, dato che i teatri di Treviso, Cremona e Parma, presenti nella comunicazione dell’evento, non segnalano l’iniziativa sui propri siti web. E spesso ne è all’oscuro anche chi risponde ai telefoni. Surreale in particolare la situazione al Comunale di Bologna dove, dopo lungo rimbalzare tra diversi uffici, si viene a sapere che non c’è nulla in programma, nemmeno una visita guidata. La spiegazione ufficiale è che la sala è occupata. Di fatto così Torino è la sola fondazione lirica a partecipare. Tutti gli altri sono teatri di tradizione e festival, a conferma di una maggiore vitalità dei “piccoli” nella lirica italiana.
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