sabato 5 gennaio 2013
Il calciatore parla dopo gli insulti a sfondo razziale durante un'amichevole. Dopo il primo fermato, altri indagati per divulgazione di espressioni razziste.
​​​​​​​​​​SECONDO NOI - Ribellarsi per non essere complici​
«Ma il coraggio di questo gesto ora non deve rimanere isolato»
Bagnasco: il razzismo è frutto dell'individualismo esasperato
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"Bisogna vedere se ha ancora senso giocare in Italia". È la considerazione affidata al quotidiano tedesco Bild dal milanista Kevin Prince Boateng dopo i cori razzisti durante l'amichevole con la Pro Patria. "Non farò finta di nulla - ha detto -. Ci dormirò su per tre notti e la prossima settimana incontrerò il mio agente Roger Wittmann".DENUNCIATI ALTRI CINQUE TIFOSI Sono stati denunciati i cinque tifosi ascoltati questa mattina dopo i cori razzisti nell'amichevole Pro Patria-Milan. I cinque tifosi sono stati deferiti in stato di libertà per il reato di divulgazione, in concorso, di espressioni di razzismo. I cinque tifosi denunciati dopo essere stati identificati ieri dalla polizia, hanno tra i ventidue e i trenta anni, quattro sono residenti nella provincia di Varese e uno in quella di Milano, sono tutti incensurati e sono considerati abituali frequentatori della tifoseria della Pro Patria. Secondo quanto comunicato dalla Questura di Varese, i cinque erano in compagnia del ragazzo identificato immediatamente al termine della gara sospesa e già denunciato tra gli autori dei cori discriminatori indirizzati nei confronti dei giocatori di colore del Milan. E' in corso l'istruttoria per l'emanazione nei loro confronti dei provvedimenti per il Divieto di accesso alle manifestazioni sportive. Alcuni di loro hanno ammesso di aver partecipato ai cori. Sono stati identificati grazie ai filmati e all'attività investigativa condotta dalla polizia, che è al lavoro per risalire agli altri autori dei cori.BERLUSCONI: «MILAN SEMPRE PRONTO A STOP» Il Milan è pronto a lasciare il campo ogni volta che si dovessero verificare situazioni come quella di Busto Arsizio, sia che si tratti di gare nazionali che internazionali: il presidente Silvio Berlusconi è orgoglioso della sua squadra e di come ha reagito di fronte agli insulti razzisti. Per questo ha chiamato Kevin Prince Boateng con il quale si è congratulato per la reazione contro "il deprecabile episodio di razzismo avvenuto nello stadio della Pro Patria". "Assicuro che in tutte le partite, anche internazionali, ove si verificassero episodi di questo genere - dice Berlusconi - il Milan lascerà il campo. Ho molto apprezzato il comportamento del mio Milan in questo caso e le dichiarazioni rese dai calciatori, dall'allenatore Allegri e da mia figlia Barbara. Questi episodi incivili, questi fischi e questi cori denigratori si ripetono ormai con eccessiva frequenza e offendono il calcio e lo sport intero. Anche perché di tali gesti odiosi soffrono, oltre agli atleti, le società e la stragrande maggioranza dei tifosi". Il giorno dopo il pomeriggio terribile di Busto Arsizio, il calcio discute e si interroga, il Milan cerca di recuperare serenità in vista della partita contro il Siena, saluta Pato e si stringe intorno a Boateng che si dice pronto a rifare tutto: "Non importa quale partita sia, se amichevole, se internazionale, o con la propria Nazionale, ma se fatti come quelli di ieri dovessero ripetersi, io lascerò ancora il campo di gioco".
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