martedì 8 ottobre 2019
Il sequel diretto da Joachim Rønning riportano insieme sul set Angelina Jolie ed Elle Fanning, alle quali si aggiunge Michelle Pfeiffer nei panni della regina Ingrid
Angelina Jolie e Michelle Pfeiffer a Roma (Ansa)

Angelina Jolie e Michelle Pfeiffer a Roma (Ansa)

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Cinque anni fa, grazie a Maleficent, avevamo scoperto cosa aveva trasformato in una strega cattiva la fata madrina di Aurora, la principessa condannata a quel lungo sonno che ha fatto di lei la “bella addormentata nel bosco”. Il sequel diretto da Joachim Rønning, Maleficent - La signora del male racconta gli avvenimenti che si svolgono alcuni anni dopo il primo film e che riportano insieme sul set Angelina Jolie ed Elle Fanning, alle quali si aggiunge questa volta Michelle Pfeiffer nei panni della regina Ingrid, madre del principe Filippo che all’inizio della storia chiede in sposa la dolce Aurora, principessa di una Brughiera popolata di fate e magiche creature.

Il matrimonio sancirebbe l’unione di due anime gemelle, ma anche di due regni, eppure c’è chi vorrebbe impedire il processo di pace, scambiato per un segno di debolezza, gettando discredito su Malefica, nel frattempo diventata una buona madre, e dipingendola nuovamente come un essere malvagio. L’inevitabile scontro offre al film l’occasione di riflettere su molti temi come la maternità, l’accettazione del diverso, il rispetto della natura, la ricerca della propria identità.

Distribuito dalla Walt Disney il prossimo 17 ottobre, Maleficent - La signora del male è stato presentato ieri a Roma come evento di preapertura di Alice nella Citta, sezione parallela e autonoma della Festa di Roma dedicata ai ragazzi, e accompagnato dalle due regine, Jolie e Pfeiffer, che hanno incontrato giornalisti e bambini, tutti muniti delle celebri corna di Malefica. «Abbiamo fatto questo film pensando proprio a voi e ai vostri genitori», ha detto ai più piccoli la Jolie, che sottolinea quanto complesse, forti e sfaccettate siano le tre donne protagoniste del film, ognuna impegnata a usare il proprio potere in maniera diversa.

Senza per questo dimenticare gli uomini, personaggi altrettanto stratificati e interessanti. «Ingrid si sente la madre del proprio regno, prende seriamente questo ruolo – aggiunge la Pfeiffer – e come leader è convinta che sia necessario fare dei sacrifici per il bene comune. Ma le sue scelte sono sbagliate perché dettate dalla paura, mentre quelle di Aurora sono le più sagge perché la sua forza arriva dalla dolcezza». «Chi di noi almeno una volta non si è sentito accettato perché giudicato diverso?», si chiede la Jolie. «Questo è un tema che mi ha sempre colpito perché credo moltissimo nella bellezza e nel valore della differenza. Oggi molti politici cavalcano odio e divisioni, ma soprattutto i più giovani, abituati a viaggiare e a restare connessi attraverso la rete, sanno che siamo molto più simili agli altri di quanto vogliono farci credere e che siamo forti solo quando impariamo da chi è diverso da noi».

E a proposito della maternità, la Jolie, arrivata a Roma con tutti i suoi figli, aggiunge: «Anche io come Malefica sono diventata madre senza sapere esattamente se sarei stata all’altezza del mio ruolo. Ma è proprio la maternità a salvarle la vita e a ridarle equilibrio». E a proposito della sua trasformazione fisica ricorda:«Quando sono diventata Malefica per la prima volta ho voluto fare una sorpresa ai miei figli, ma è stata una pessima idea, si sono spaventati e uno di loro è scappato. Pensavo volesse giocare, invece piangeva e ho dovuto strapparmi via il trucco dal viso davanti a lui. Nel primo film la bimba di 5 anni che vedete è mia figlia, l’unica a non spaventarsi al mio cospetto».

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