lunedì 9 settembre 2013
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Nel 1962 Clive S. Lewis pubblicò un piccolo libro intitolato Il cristianesimo così com’è (Adelphi). Si basava su una serie di discorsi che l’autore aveva tenuto alla Bbc durante la Seconda guerra mondiale e nei quali esplorava i fondamenti della fede e la loro rilevanza in quel tempo di pericolo e incertezza. Lewis era già ben noto per le sue acute Lettere di Berlicche (1942) e stava per diventare una star internazionale della letteratura con il suo Il Leone, la Strega e l’Armadio (1950), la prima delle sette Cronache di Narnia. Questi racconti fantastici per bambini nella terra di Narnia lo consacrarono come una sorta di J.K. Rowling degli anni Cinquanta. Lewis non si stancò mai di difendere la necessità del racconto nella cultura occidentale. Mostrò una visione immaginativa della realtà che contrastava con quello che definiva il «razionalismo frivolo e superficiale» da lui conosciuto in gioventù. Nell’articolo a lui dedicato nel 1963, in occasione della sua morte, il settimanale Time definì Lewis come «uno dei profeti minori della Chiesa», un difensore della fede che «con un modo di fare affascinante difendeva dalle eresie del nostro tempo un’ortodossia ormai del tutto priva di fascino ». Questo ricordo prendeva in considerazione quel che Lewis aveva fatto e non prevedeva una sua rinascita. Lewis sarebbe stato ricordato come «uno studioso impressionante» da coloro che si fossero presi la briga di guardare al passato. Non aveva futuro. Anche gli amici di Lewis guardarono a lui come una forza ormai consumata. Ma Lewis è come riemerso. Nessuno sa veramente come. A partire dal 1990 Lewis gode di un revival così significativo che i suoi libri vendono più copie oggi rispetto a quando lo scrittore era in vita. Gode del dubbio privilegio di venir celebrato con ugual vigore sia dalla destra americana di carattere religioso, sia dalla sinistra laica: un segnale sicuro della minaccia potente che Lewis rappresentava per la compiacenza di ciascuno di questi poli. Il ritorno di interesse si spiega in parte con il richiamo, che resta ben vivo a livello popolare, della serie di Narnia, anche grazie alla riscoperta determinata da film di grande impatto.
Ma il rinnovato fascino di Lewis, recentemente, riguarda di più le idee contenute in Il cristianesimo così com’è rispetto al magico mondo di Narnia. Lewis è qualcosa in più di un maestro di narrativa. Ha dimostrato di possedere una rara abilità nel riunire il richiamo immaginativo e quello razionale della fede in un tempo di crescente scetticismo. In America del Nord la sua opera sta trovando i favori di una nuova generazione, insofferente della presentazione del cristianesimo così come è stata offerta nei decenni recenti, specialmente durante le campagne per le elezioni presidenziali. La lotta contro la superficialità e la ricerca della reale sostanza della fede hanno portato molte persone a prendere in mano Lewis e a leggerlo con rinnovato interesse.In Gran Bretagna i credenti stanno trovando in Lewis una sorgente di profonda spiritualità e di respiro intellettuale. La crescita del cosiddetto «neo-ateismo» ha fatto sì che molti, nelle Chiese britanniche, si rendessero conto dell’importanza dell’apologetica: Lewis è ampiamente considerato come uno dei maestri di questo genere. Le fantasie delle Cronache di Narnia hanno offerto un’avventura narrativa e al contempo un’allegoria religiosa. Anche Il cristianesimo così com’è offriva una visione complessiva del cristianesimo che ancor oggi risuona in molte persone. Per la sorpresa di molti commentatori, Il cristianesimo così com’è è spesso indicato nei sondaggi tra i libri religiosi più influenti nel XX secolo.
Perché accade questo? Lo studioso di Oxford Austin Farrer ha pochi dubbi sulle ragioni di questa influenza, che secondo lui deriva dall’integrità razionale e dal fascino immaginativo della fede: «Noi pensiamo di essere in ascolto di un’argomentazione; invece ci viene presentata una visione, ed è questa che porta con sé le convinzioni». Mentre sta offrendo una difesa della ragionevolezza della fede, Lewis enfatizza l’abilità della fede stessa nel collegarsi con le intuizioni umane più profonde, così da catturare l’immaginazione umana. Vi è un altro punto sul quale Il cristianesimo così com’è parla in profondità al cristianesimo contemporaneo: su entrambe le sponde dell’Atlantico questo libro era, ed è, un manifesto per una forma di cristianesimo che esalta le cose essenziali e considera come secondarie le altre questioni. Lewis ha operato in modo tale da unire i cristiani di diverse confessioni, che sono arrivati a riconoscerlo come un rappresentante degno di fede, accessibile e intelligente, esponente di una visione attraente della fede cristiana, dal punto di vista sia culturale sia teologico. Mentre le Chiese e in generale i lettori si preparano a festeggiare il cinquantesimo anniversario della sua morte, è chiaro che gli scritti di Lewis esercitano ancora oggi un immenso potere spirituale e intellettuale.(traduzione di Lorenzo Fazzini)
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