lunedì 3 aprile 2017
La presentazione della pellicola restaurata “Chi si ferma è perduto” apre la kermesse cinematografica. Protagonisti attori e registi di diversi paesi. A Carlo Croccolo il premio alla carriera
Al via il Festival del cinema europeo con un omaggio a Totò
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E' Carlo Croccolo, ancora lucidissimo alla vigilia dei 90 anni (li compirà il 9 aprile), con un ricordo di Totò “genio incommensurabile” nel 50° anniversario della morte, a inaugurare il 18° Festival del cinema europeo di Lecce. L’occasione è la presentazione in anteprima mondiale della pellicola restaurata dalla Cineteca di Bologna e da Titanus di Chi si ferma è perduto di Sergio Corbucci, protagonista il principe della risata a cui Lecce dedica anche una mostra, mentre a Croccolo verrà consegnato nella serata finale l’8 aprile l’Ulivo d’oro alla carriera. Ogni giorno, un incontro con un protagonista del cinema europeo, come la regista polacca Agnieszka Holland di cui verrà proiettato in anteprima italiana Spoor premiato all’ultima berlinale, il regista turco candidato agli Oscar Nuri Bilge Ceylan introdotto da Ferzan Ozpetek e il grande regista inglese Stephen Frears (Philomena, Le relazioni pericolose) che chiuderà la rassegna l’8 aprile. Per i protagonisti del cinema italiano, incontri pubblici con Isabella Ferrari, il regista Francesco Maselli e Valerio Mastandrea Vincitore del David di Donatello 2017 come miglior attore non protagonista per il film Fiore di Claudio Giovannesi.

Dodici i film in anteprima nazionale, provenienti da Polonia, Croazia, Spagna, Germania e altri Paesi europei in concorso per l’Ulivo d’Oro, tutti presentati dai registi che incontreranno il pubblico al termine della proiezione. Per la sezione “Commedia europea”, cinque opere in anteprima tra cui la beffarda pellicola austriaca sull’integraziome girata dal punto di vista dei migranti, The migrumpies di Arman T.Riahi. Per l’importante sezione “Cinema & realtà” dedicato a temi sociali, è oggi di scottante attualità The Trial – The State of Russia vs Oleg Sentsov di Askold Kurov, che racconta la storia del regista ucraino Oleg Sentsov, nativo della Crimea che si oppone attivamente all’occupazione russa, arrestato e condannato a 20 anni di detenzione. Per la sua scarcerazione si stanno battendo registi come Agnieszka Holland, Pedro Almodovar, Wim Wenders, Ken Loach. Dedicata ai giovani è la sezione “Cortometraggi” con il Premio in memoria del regista Emidio Greco, come pure il Premio Mario Verdone, che verrà consegnato l’8 aprile da Silvia, Carlo e Luca Verdone a un giovane autore (massimo 40 anni) in riconoscimento per la sua opera prima. “Nostro padre è stato un docente che ha allenato con la sua cultura cinematografica tanti studenti - dice Carlo Verdone -. Molti di loro sono oggi validissimi registi conosciuti dal grande pubblico, altri studiosi di spettacolo, critici o docenti di Storia del Cinema”.

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