domenica 15 maggio 2016
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Ilavoratori della Scala hanno detto sì al nuovo contratto su cui teatro e sindacati hanno trovato un accordo dopo trattative durate mesi e quando ormai anche dal ministero dei Beni culturali era arrivata una lettera che sollecitava a far presto. Una delle condizioni dell’autonomia concessa alla Scala, infatti, è quella che adotti un suo proprio contratto di lavoro (non più dunque il contratto nazionale). Nella consultazione, voluta dalla Cgil, il 90,67% dei partecipanti ha votato sì (545), l’8,15% ha votato no (49) mentre sono state 5 le schede bianche e 2 nulle. Nel frattempo l’augurio del sindacato è che arrivi «entro 30 giorni anche l’ok da parte degli organismi competenti e che possa contestualmente verificarsi lo scioglimento delle riserve ministeriali sul contratto nazionale bloccato» e che «il nostro Paese si riappropri della cultura, che molto si esprime attraverso l’arte in ogni sua forma e che i lavoratori del settore dello spettacolo dal vivo vengano valorizzati e retribuiti come meritano».
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