sabato 10 febbraio 2018
Intervista a Lucio Brunelli, direttore giornalistico di Tv2000 e InBlu Radio. «Spazio al sociale, alla famiglia, alle cose positive, più esteri e meno Palazzo. Dopo Rai, Mediaset e La7 veniamo noi»
Brunelli: «La nostra informazione: buone notizie, meno Palazzo»
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«Dopo Rai, Mediaset e La7 veniamo noi». A parlare è Lucio Brunelli, il direttore dell’informazione di Tv2000 e InBlu Radio, per molti anni vaticanista del Tg2. Il riferimento è naturalmente ai telegiornali. Tv2000 ne ha tre: alle 12, alle 18.30 e alle 20.30. InBlu Radio (network che mette in rete un centinaio di radio locali) ne ha due principali alle 13 e alle 18 con edizioni brevi a tutte le ore. Informazione di base che sia sulla tv che sulla radio è accompagnata da numerosi approfondimenti.

Un’affermazione che non cela una certa nota di orgoglio.

«Considerando le nostre forze, con 40 giornalisti per la tv e 15 per la radio, sapere che competiamo con l’informazione televisiva di Sky e di Ranews 24 e la superiamo significa che facciamo un buon lavoro».

Cosa vuol dire in numeri?

«Lasciando perdere i contatti e gli ascoltatori che fanno zapping, i dati Auditel dicono che il nostro tg delle 18.30 è interamente seguito da 200 mila persone e gli altri due tg vanno oltre le 100 mila. E alle 20.30 fare 100 mila con le corazzate di Rai e Mediaset in campo non è facile».

E sui social?

«Abbiamo un ufficio web molto ben organizzato. Una app consente di seguire in diretta la nostra informazione sui telefoni portatili. I servizi dei tg vanno in Rete e sui social. La pagina Facebook di Tv2000 ha 250 mila iscritti, su Twitter abbiamo tantissime visualizzazioni...».

Come spiega un così grande seguito in un settore monopolizzato dai grandi network?

«Tempo fa, nella motivazione di un premio che abbiamo ricevuto, si diceva che la nostra è un’informazione “garbata e affidabile”. Credo che sia questo il segreto. Non che gli altri non siano garbati e affidabili, ma questi due aggettivi sono proprio il nostro obiettivo, il nostro ideale. Vogliamo fare un’informazione che non sia urlata, che entri nelle case con discrezione senza mai nascondere la verità. Un obiettivo che comporta delle scelte, come quella di dare più spazio agli esteri e meno al Palazzo, come dare più spazio al sociale, alla famiglia, al lavoro con una particolare attenzione per le notizie positive, cioè informare su quegli accadimenti sociali che generano positività».

Su questo avete una rubrica specifica...

«Si chiama Buone notizie, la conduce Cesare Cavoni e va in onda il lunedì alle 19.30. Racconta il positivo della nostra società attraverso storie di vita quotidiana, di solidarietà, di riscatto sociale. Insomma, i nostri tanti eroi civili, come quelli premiati di recente dal presidente Mattarella. Poi ci sono le nostre rubriche culturali come Prima pagina e Post, approfondimento che va in onda dopo il tg delle 18.30 per raccontare una storia a sfondo culturale. Anche la rubrica radiofonica Ecclesia, tutti i giorni alle 13.15, si inserisce in questo solco facendo informazione ecclesiale ed è molto seguita. Poi ci sono gli approfondimenti esteri di Today, programma condotto da Andrea Sarubbi, e c’è la nuova rubrica Cuscus tv in cui Laura Silvia Battaglia, all’interno del programma TgTg, racconta cosa vedono in tv le famiglie nei Paesi arabi: la fiction, l’informazione, i programmi per i bambini, per scoprire, senza nascondere le criticità, che non c’è poi così tanta differenza».

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