lunedì 29 gennaio 2024
La sua circonferenza si è ridotta di circa 46 metri mentre il suo nucleo si è raffreddato. Gli studiosi: mappiamo le zone diventare critiche per l'atterraggio di missioni spaziali
Esogeologia, la Luna si sta restringendo

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Da un punto di vista geologico, la Luna sta cambiando. La circonferenza del satellite naturale della Terra si è ridotta di circa 46 metri nelle ultime centinaia di milioni di anni, mentre il suo nucleo sembra essersi gradualmente raffreddato, il che ha incrementato il rischio di frane e instabilità nel suo polo sud.

Sono i risultati di uno studio, pubblicato sul The Planetary Science Journal, condotto dagli scienziati dell'Università del Maryland. Il team, guidato da Thomas R. Watters, ha esaminato le misurazioni e i dati disponibili per il nostro satellite naturale, per comprendere la sua evoluzione nel corso dei millenni passati. La Luna, spiegano gli esperti, sembra aver sviluppato delle piccole pieghe, proprio come l'uva passa si raggrinzisce seccandosi. A differenza del frutto, però, il corpo celeste non ha una "buccia flessibile", ma una superficie piuttosto fragile, vulnerabile alla formazione di faglie quando le sezioni della crosta vanno a incontrarsi. I ricercatori hanno scoperto che il restringimento della Luna provoca una significativa deformazione della superficie nella sua regione polare meridionale, comprese le regioni proposte come siti di atterraggio per l'equipaggio della missione Artemis III. Fatto che ha scatenato all'interno della Nasa qualche preoccupazione.

"Il nostro lavoro - commenta Watters - suggerisce che terremoti superficiali capaci di produrre forti scosse del terreno nella regione del polo sud lunare possono provocare eventi di scivolamento e formazione di nuove faglie. Queste informazioni dovrebbero essere tenute in considerazione nella progettazione di avamposti permanenti sul nostro satellite". I terremoti superficiali si verificano vicino alla superficie della Luna, a circa 160 chilometri di profondità nella crosta. Pur essendo generalmente molto brevi, questi eventi sono sufficientemente potenti da danneggiare edifici, attrezzature e strutture artificiali. "La superficie della Luna - aggiunge Nicholas Schmerr, altra firma dell'articolo - può essere paragonata a un terreno di ghiaia e polvere. Nel corso di miliardi di anni, l'impatto con comete e asteroidi ha modificato la struttura e la dimensione dei vari frammenti di materiale lunare. I sedimenti risultanti pongono quindi il rischio di scuotimenti e frani". Il gruppo di ricerca ha ora l'obiettivo di continuare a monitorare la Luna e la sua attività sismica, nella speranza di individuare le regioni potenzialmente pericolose per l'esplorazione umana. "In vista delle missioni Artemis con equipaggio - conclude Schmerr - e' fondamentale decidere in sicurezza come approcciare il lavoro necessario allo stabilimento di avamposti e infrastrutture".

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