lunedì 3 marzo 2014
​Al film di Sorrentino la statuetta.
Quando "l'Italia infernale" arrivò a Cannes di A. De Luca
Videorecensione Acec: GUARDA
Il desiderio e la risposta di A. D'Avenia
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L'Italia in festa per gli Oscar: "La grande bellezza" di Paolo Sorrentino, favoritissimo da settimane nella cinquina del Miglior Film Straniero, si è aggiudicato l'ambita statuetta. Dopo 15 anni (l'ultima volta fu con "La vita è bella" di Roberto Benigni) l'Italia torna a trionfare sul palco degli Oscar: alla 86esima edizione degli Academy Award il film che tratteggia la bellezza struggente e decadente dell'Italia nostrana ha ottenuto l'ambita statuetta come il miglior film straniero.Alle 3.50 ora italiana Sorrentino è salito sul palco a ritirare il premio con Tony Servillo e Nicola Giuliano, produttore insieme a Francesca Cima. "La grande bellezza", distribuita da Medusa Film, era in corsa insieme al belga "Alabama Monroe - Una storia d'amore" di Felix Van Groeningen, a "Il sospetto" del danese Thomas Vinterberg, a "The Missing Picture" del cambogiano Rithy Panh e al palestinese "Omar" di Hany Abu-Assad.Il regista napoletano ha detto che il premio non era affatto "scontato" perchè i "concorrenti erano molto temibili e stavano facendo un grande lavoro". E dal palco ha ringraziato lo straordinario attore protagonista del film, Toni Servillo, i genitori, il fratello e la sorella; ma ha reso omaggio soprattutto ai suoi maestri, "Federico Fellini, i Talking Heads, Martin Scorsese e Diego Armando Maradona", tutti "una fonte di ispirazione": "Quattro campioni nella loro arte che mi hanno tutti insegnato cosa vuol dire fare un grande spettacolo, (cosa) sia innanzitutto alla base dello spettacolo cinematografico".I premiati. Se il super favorito nella corsa all'Oscar, "12 anni schiavo", si è aggiudicato la statuetta come miglior film, è stato Gravity di Alfonso Cuaron a fare storia con 7 riconoscimenti alla 86esima edizione degli Academy Award dove aveva ottenuto 10 nominations. Gravity ha vinto per la miglior regia, il miglior montaggio, la migliore fotografia, il miglior sonoro, il miglior montaggio sonoro, migliori effetti speciali, la migliore colonna sonora. La pellicola di McQueen si è aggiudicata l'Oscar anche per la miglior attrice non protagonista, l'ormai ex cenerentola Lupita Nyong'o, e la migliore sceneggiatura originale di John Ridley. Due i riconoscimenti poi per "Dallas Buyers Club" (miglior attore e miglior attore non protagonista, rispettivamente Matthew McConaughey e Jared Leto) e 2 sia "Frozen" e "Il Grande Gatsby". L'australiana Cate Blanchett è riuscita a uscire indenne dalle polemiche della vigilia, scatenate dalle accuse della figlia adottiva di Mia Farrow al regista Woody Allen: per il suo ruolo in Blue Jasmine, una donna nevrotica dell'upper class di New York caduta in disgrazia dopo la bancarotta del marito, l'attrice australiana si è aggiudicata  l'Oscar come miglior attrice protagonista. Il "selfie" dei record. La presentatrice degli Oscar, Ellen DeGeneres, ha guidato lo spettacolo dell'86esima edizione degli Academy Awards con brio e disinvoltura. Non solo, la anchor-woman ha riunito in un autoscatto le star presenti in sala, da Meryl Streep a Jennifer Lawrence, passando per Julia Roberts, Brad Pitt e Angelina Jolie, e ha scattato un "selfie" (GUARDA), che è già entrato nella storia di Twitter, e ha mandato in tilt il social. La foto è stata immediatamente "ritwittata" a cascata (più di un 1,1 milione di volte) e rapidamente è diventata quella più condivisa su Twitter, scalzando il record precedente (778.329 volte): il celebre abbraccio di Barack Obama alla moglie Michelle, nel giorno della rielezione, siglato con 'Four More Years', quattro anni ancora.  L'Italia festeggia. L'Oscar alla Grande bellezza di Paolo Sorrentino "è una notizia straordinaria, un film bellissimo e un riconoscimento straordinario e meritato": lo ha detto il ministro dei beni culturali Dario Franceschini. "Si è giustamente colto nel film di Sorrentino il senso della grande tradizione del cinema italiano e insieme una nuova capacità di rappresentazione creativa della realtà del costume del nostro tempo". È la dichiarazione del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano,in seguito al conferimento dell'Oscar al film "La grande bellezza" di Paolo Sorrentino, ha rilasciato la seguente dichiarazione. "È - ha aggiunto - uno splendido riconoscimento, è una splendida vittoria per l'Italia" Snobbato dal pubblico e dalla critica americana per il precedente lavoro, "This must be the place" - pur sempre presentato al Festival di Cannes e con Sean Penn protagonista - il regista napoletano ha avuto quest'anno la meglio con una pellicola che parla del Paese in cui è nato e della città in cui vive: Roma, già in festa per il prestigioso riconoscimento, arrivato dopo 14 anni dalla vittoria di "La vita è bella" (1999) di Roberto Benigni. Un successo, quello di Sorrentino, che va ad aggiungersi all'Oscar alla Carriera al noto costumista di Luchino Visconti, Piero Tosi, cinque volte nominato dall'Academy per "Il Gattopardo" (1964), "Morte a Venezia" (1972), "Ludwig" (1974), Il vizietto (1980) e "La traviata" (1983) e il cui genio viene riconosciuto alla veneranda età di 86 anni. Come annunciato nei mesi scorsi, Tosi non ama viaggiare e per lui è volata a Los Angeles Claudia Cardinale che, lo scorso dicembre, rendeva omaggio ad un altro grande del cinema, Federico Fellini, vincitore di ben cinque premi Oscar, in occasione dell'intitolazione del Teatro 5 di Cinecittà al Maestro di Rimini e di quell'Italia che oggi il suo più acclamato erede torna a far gioire.
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