giovedì 28 marzo 2019
L'"Oscar" italiano a “Dogman” di Garrone ispirato al “canaro” e premiato il film sul “caso Cucchi” interpretato da Alessandro Borghi, miglior attore
Alessandro Borghi protagonista di “Sulla mia pelle” il film sul caso Cucchi

Alessandro Borghi protagonista di “Sulla mia pelle” il film sul caso Cucchi

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A vincere la 64esima edizione dei David di Donatello è il cinema del reale, il racconto di storie vere, crude e poetiche, al tempo stesso, rielaborate dalla visione di artisti che hanno scelto di esplorare luoghi ai margini, personaggi scartati da una società che li ignora e li tradisce. Dogman, ispirato al “canaro della Magliana”, ambientato nel degradato litorale domiziano e presentato in competizione all’ultimo Festival di Cannes, è il miglior film dell’anno. Un David meritatissimo e annunciato, al quale si aggiungono quello per la migliore regia a Matteo Garrone, e quello per Edoardo Pesce, irriconoscibile e feroce nei panni di carnefice e vittima in questa storia di impossibile riscatto sociale.

Il film vince anche per la fotografia di Nicola Brüel che ha trasformato la periferia in un paesaggio post-apocalittico. Dopo aver emozionato la Mostra del Cinema di Venezia Sulla mia pelle di Alessio Cremonini, film sul caso Cucchi, vince per l’intensa interpretazione di Alessandro Borghi (che batte l’altro grande favorito, Marcello Fonte, Palma d’Oro a Cannes), come migliore opera prima e si aggiudica inoltre il David giovani. Un premio che decreta un altro successo Netflix e lancia un segnale forte a chi si era opposto all’arrivo del film distribuito la Lucky Red nelle sale, dove peraltro, seppure in pochi giorni, ha realizzato un ottimo incasso. Le migliori attrici, protagonista e non, sono invece Elena Sofia Ricci che in Loro di Paolo Sorrentino interpreta Veronica Lario, ex moglie di Berlusconi, e Marina Confalone (alla sua quinta statuetta), splendida e spietata trafficante di esseri umani ne Il vizio della speranza di Edoardo De Angelis, ambientato in un infernale Castel Volturno. Ed è proprio a quella terra disperata e ai campani di buona volontà che l’attrice dedica il premio.

A Capri Revolution di Mario Martone vanno i David per i costumi di Ursula Patzak e quello per le musiche. Il premio al miglior documentario è andato a Nanni Moretti, per Santiago, Italia. Come già annunciato, infine, il regista messicano Alfonso Cuarón ha ritirato il premio per il miglior film straniero andato a Roma, Tim Burton quello alla carriera (David for Cinematic Excellence 2019) dalle mani di Roberto Benigni, men- tre al regista Dario Argento, all’attrice Uma Thurman e alla scenografa Francesca Lo Schiavo è andato un David Speciale. Mentre A casa tutti bene di Gabriele Muccino si è aggiudicato il David dello Spettatore, nuovo riconoscimento per il film italiano che ha collezionato il maggior numero di spettatori. «Da oggi in poi sarà il premio più ambito di tutti», dice Muccino che per festeggiare chiama accanto a sé il cast del film. Sul palco anche Andrea Bocelli in duetto con il figlio Matteo.

La lunga giornata dei David era cominciata ieri mattina, quando tutti i candidati alla statuetta capitanati da Piera Detassis, presidente e direttore artistico dell’Accademia del Cinema Italiano, sono stati ricevuti al Quirinale dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che alla presenza anche del ministro dei Beni Culturali Alberto Bonisoli, ha dichiarato: «La dimensione industriale del cinema, la sua valenza economica e produttiva hanno grande importanza per il sistema-paese. È una dimostrazione ulteriore di quanto valga e di quanto pesi la cultura nello sviluppo di una società moderna. Chi sostiene che la cultura non ha a che fare con l’economia, non è un vero economista. Esiste un cinema europeo che non è solo la somma dei prodotti nazionali e l’Europa deve giocare con saggezza le proprie carte per difendere, promuovere e valorizzare il proprio patrimonio di creatività e di cultura di fronte a competitori potenti, a soggetti globali. Peraltro i singoli Paesi rischiano di non farcela da soli, di non reggere le onde d’urto. Sentiamo il bisogno che l’Europa offra occasioni più grandi ai nostri progetti».

E a proposito della nuova legge sul cinema, il presidente aggiunge: «Nata da un confronto approfondito e partecipato con gli operatori del settore, è alla prova dei fatti ed è positivo che si continui a camminare sul percorso tracciato, verificando periodicamente i risultati. La disponibilità di risorse, limitate ma tuttavia in leggera crescita, e il superamento di criteri arbitrari nella loro assegnazione può e deve spingere a nuovi investimenti, e offrire possibilità anche a nuove leve'.

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