martedì 10 maggio 2016
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José Bové è un’icona e questo è probabilmente il vero limite del libro L’alimentazione in ostaggio scritto con Gilles Luneau, edito da Emi e impreziosito dalla prefazione di Carlin Petrini. Non è un libro scientifico. Non è un’inchiesta giornalistica con pretese di imparzialità. È un atto d’accusa contro le multinazionali che «con la mano destra producono Ogm e con la sinistra distribuiscono pesticidi». Gli autori non si risparmiano nulla, nel disegnare un mondo di bistecche create da una stampante 3D, sbugiardare il mito del “made in…” e scagliarsi contro la «menzogna economica» che è ormai moneta corrente sul mercato agroalimentare. Come dicevamo, un’icona ha dei limiti, nel senso che condiziona chi la osserva: tende a soffermarsi sul particolare, spesso dipinto con rara perizia, e perde di vista l’opera complessiva. La lettura di un testo ideologico come questo implica il medesimo rischio, che si sia favorevoli o contrari alla lettura fornita dagli autori. Ci si fa avvincere dagli esempi che portano, oppure nel leggerli si scaglia il libro nel camino... Invece bisogna leggerlo tutto, possibilmente avendo già seguito il dibattito sul tema, per comprenderne i risvolti e l’approdo finale. Il vero merito della strana coppia d’Oltralpe, dunque, non è quello di incuriosire il lettore con le uova senza guscio e il pollo senza ali, ma di far emergere una interpretazione “globale” del mercato agricolo e agroalimentare cui viene contrapposto un disegno alternativo, fatto di biodiversità e giustizia sociale, ecologia e rispetto della vita. Coraggiosa l’incursione nelle responsabilità della grande distribuzione, come pure la denuncia dei colossali interessi che si celano dietro il piano delle multinazionali di «sdoganare» le nanotecnologie alimentari – anzi, quest’ultima sarà la prossima grande battaglia – tuttavia, l’obiettivo vero del libro ci pare essere quello di aggiornare un progetto politico, che con una certa approssimazione collocheremo nell’ambito no global e che gli autori affidano ai contadini in qualità di «avamposti per smascherare le grandi manovre delle transnazionali dell’alimentazione», nella consapevolezza che «loro sono giganti, noi siamo moltitudine» e che la sfida nelle stanze dei bottoni è tutt’altro che decisa se questo movimento d’opinione dai confini ancora indefiniti saprà superare le storiche divisioni e «unirsi intorno ai beni comuni». © RIPRODUZIONE RISERVATA José Bové e Gilles Luneau L’ALIMENTAZIONE IN OSTAGGIO Emi. Pagine 192. Euro 15,00
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