sabato 27 settembre 2014
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Un’invasione di nasi rossi per dire che con un sorriso si può curare l’anima e anche il corpo. Trentamila sono gli spettatori attesi da domani al 5 ottobre nel delizioso borgo medievale di Monte San Giusto (Macerata) per il Clown&Clown Festival 2014 che quest’anno festeggia il suo decimo anniversario. «Ci sembra quasi impossibile, pensando che dieci anni fa la clownterapia era ancora poco conosciuta in Italia» spiega soddisfatto Renzo Stizza della Mabò Band, il gruppo di musicisti di strada maceratesi lanciato a suo tempo dal Maurizio Costanzo Show e che ha ideato questo festival internazionale di clownerie e clown-terapia. «Abbiamo lanciato questa manifestazione nel nostro paese natale, avendo fin da subito un chiaro obiettivo sociale – spiega l’artista –. E l’impegno, a favore degli altri, paga, soprattutto in termini umani». Così un paese di settemila abitanti da domani si ritroverà gioiosamente – è il caso di dirlo – invaso da migliaia di persone, all’ombra del campanile della chiesa del paese su cui campeggia un gigantesco naso rosso, illuminato pure di notte. «Questo grazie al compianto parroco don Dante Racitina – ricorda Stizza – che dieci anni fa ci disse: fate pure, mi fido».In Italia sono 1.250.000 i bambini ricoverati e le associazioni di clownterapia che li aiutano sono circa centoventi, per un totale di cinquemila operatori. Al festival parteciperanno centinaia di clownterapisti, dall’associazione Dottor Sorriso Onlus (una delle prime in Italia, nata nel 1995) alle varie federazioni: la Federazione nazionale clown dottori che riunisce quattordici organizzazioni no profit; Ridere per vivere, composta da sette associazioni e due cooperative; Vip – ViviamoInPositivo Italia Onlus, che collega 53 associazioni sparse in tutto il territorio italiano e Repubblica di San Marino. A Monte San Giusto si uniranno, quindi, terapia e spettacolo, tutti nel nome di una buona causa. Si vedranno trentacinque associazioni di clownterapia, quaranta compagnie artistiche per un totale di 85 artisti, 250 volontari per l’organizzazione, duecento persone iscritte al workshop “Clown per cambiare il mondo” a cura dell’Associazione Onlus Clown One Italia, trentamila nasi rossi che verranno distribuiti gratuitamente, tre mostre fotografiche, centinaia di studenti, diecimila megapalloncini che verranno utilizzati per l’evento finale Rimbalzi di gioia.«Ci saranno confronti e dibattiti fra professionisti affiliati a diverse correnti di pensiero, da quelle di Patch Adams a quelle del clown Christensen. Siamo aperti a tutti – spiegano gli organizzatori –. Siamo contenti perché questa generazione di figli e nipoti finalmente può vivere qualcosa di di positivo».E, a proposito di clown, nella settimana di festa non mancheranno i nomi più importanti del loro mondo, come Jango Edwards e Leo Bassi che duetteranno eccezionalmente insieme al Gran Galà della risata del 3 ottobre, mentre tanti altri artisti ormai diventati “amici” del festival parteciperanno gratuitamente: come i musicisti Fabrizio Bosso e Zibba e i comici Giorgio Panariello (il 29 settembre), Enzo Iacchetti (2 ottobre) e Giobbe Covatta che riceverà il Premio Clown nel Cuore come riconoscimento per l’impegno nei confronti dei bambini delle popolazioni africane. «È da vent’anni che giro l’Africa in lungo e in largo come testimonial di Amref e Save The Children – spiega l’attore – e sono davvero felice di ricevere un premio da una manifestazione che si occupa da vicino dei problemi dell’infanzia. Dal 1994 sono stato in Mozambico, Uganda, Ruanda, Burundi, Somalia, Mali, Costa d’Avorio, Burkina Faso e altri Paesi ancora. E sono sempre pronto per partire». Covatta si occupa tanto di prestare il proprio volto alle campagne umanitarie, ma anche di curare alcuni documentari divulgativi. «È mi capita molto spesso di fare ridere questi bambini sfortunati – spiega –. Un mio amico volontario mi dice sempre: ma perché con me questi bambini non ridono, e stanno tutti in coda dietro a te anche se non fai niente? Non lo so, sarà che mi diverto a farlo. E mi riempie il cuore il loro entusiasmo». Ma non solo i bambini saranno i protagonisti di questa settimana di sorrisi. I “dottori in allegria” hanno pensato di intervenire anche nella casa di riposo della città, in più ci sarà un ClownFactor, una sorta di reality per scovare nuovi talenti di questo eccezionale modo di curare le nostre ferite quotidiane. Perché di sorrisi, ce n’è sempre più bisogno.
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